IL MESSAGGERO Salah, il “razzo”: scatti e preghiere. Arriva il debutto nel derby

Salah
Salah

(S. Carina) C’era una volta, il ballo del debuttante. Una sorta di rito pre-derby dove si andava a cercare il calciatore che avrebbe giocato di lì a poche ore la stracittadina per la prima volta. E al massimo, sino a qualche anno fa, se ne potevano contare un paio per squadra. Domani, soprattutto sulla sponda giallorossa, ci sarà invece il rischio di perdere il conto. Dzeko, Szczesny, Ruediger, Digne, forse a partita in corso anche Vainqueur e soprattutto Salah. L’utilizzo dell’avverbio è dovuto al fatto che l’egiziano al momento è l’uomo in più di Garcia. Lo testimoniano i numeri (5 gol in 10 gare in campionato, 1 in quattro in Champions, miglior marcatore stagionale a Trigoria) e il minutaggio.Il tecnico francese non ci rinuncia praticamente mai: 772 minuti in serie A (ha saltato l’Udinese per squalifica) e 332 in Champions. E l’egiziano risponde sempre presente: in campionato, oltre alle reti, ha collezionato 4 assist, 19 tiri totali e 15 occasioni create.

BEEP-BEEP EGIZIANO – Un ciclone che a volte corre il paradosso di viaggiare più veloce del pallone che ha tra i piedi. È accaduto ad esempio l’altra sera in Champions quando dopo aver segnato il gol dell’1-0 e visto Dzeko siglare il raddoppio, ha avuto tre occasioni per chiudere la partita in superiorità numerica. Una volta però ha perso il tempo per il passaggio, un’altra non ha trovato la misura giusta e sulla terza si è fatto contrastare al momento del tiro. Poco male, perché non fai in tempo a spazientirti che Momo (come è soprannominato dagli amici) è di nuovo davanti alla porta avversaria, stavolta a procurarsi il rigore della vittoria. Salah ha avuto un impatto nel calcio italiano che in pochi si aspettavano. Ormai lo conoscono tutti ma difficilmente lo riescono a fermare. Ai tempi del Basilea, il suo allenatore, Murat Yakin, lo paragonò a Usain Bolt: «Potrebbero sfidarsi in una gara di velocità». Forse un accostamento un po’ esagerato che non va però così lontano dalla realtà, pensando che Momo corre con la palla. Contro il Bayer quando è partito verso la porta di Leno, ha fatto fare a Tah la figura del fumetto Wile Coyote che corre dietro a Beep-Beep senza prenderlo mai. In progressione il gioiello del Cairo non ha rivali a tal punto che in Inghilterra lo avevano ribattezzato ‘The Rocket’, il razzo. In patria invece lo chiamano il Messi d’Egitto e come tale ambisce a conquistare il Pallone d’oro africano.

L’ALTRO MOMO – Salah è un ragazzo molto riservato. Stupisce quindi il binomio con il suo agente Ramy Abbas, personaggio che non perde invece occasione per divertirsi e stuzzicare (i tifosi della Fiorentina ne sanno qualcosa) sui social forum. Salah ne è un assiduo frequentatore: ha un profilo Twitter seguito da 736.000 persone. Difficilmente lo si vede privato del suo sorriso, fedele compagno di viaggio. A Trigoria risulta simpatico a tutti. A volte se ne perdono le tracce, visto che prega 5 volte al giorno. A Garcia va bene così, visto che in campo poi è lui a farle perdere all’avversario.

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