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LA REPUBBLICA La Fifa nel caos, è caccia al candidato

Joseph Blatter
Joseph Blatter

(F. Bianchi) Un principe arabo o un giornalista tedesco? Michel Platini non si arrende, certo, ma la corsa alla presidenza della Fifa – a quella poltrona di lusso (rende circa 10 milioni di euro all’anno, puliti…) che per troppo tempo è stata di Sepp Batter – potrebbe non riguardarlo più ed essere quindi riservata soprattutto ad Ali bin Hussein di Giordania, classe ‘75, oppure a Wolfgang Niersbach, tedesco, classe ‘50. Entrambi uomini Fifa, ma mai sfiorati da scandali o inchieste. Un altro possibile candidato è il sudafricano Tokyo Sexvale, finito a Robben Island come Mandela: ma non gode di molti appoggi.

Si vota (chissà…) il 26 febbraio 2016: le candidature vanno presentate entro il 26 di questo mese, manca pochissimo ormai. Il 15 è in programma un esecutivo Uefa, il 20 tocca alla Fifa. C’è chi spinge per rinviare le elezioni. Blatter e Platini sono stati sospesi dal Comitato etico per 90 giorni, allungabili ad altri 45. Peggio ancora il sudcoreano Chung, per lui stop di sei mesi: è fuori da tutto. Blatter e Platini hanno fatto entrambi ricorso: il boss svizzero è stato subito smentito quando si è lamentato di essere stato condannato senza processo (“falso – gli è stato risposto – è stato sentito il 1 ottobre”). Platini si è difeso, ma ancora non è chiaro perché quei 2 milioni di franchi svizzeri gli siano stati pagati con 9 anni di ritardo e non si trova il contratto (ma esiste?). Il n.1 dell’Uefa si è candidato, non rinuncia al sogno mondiale, ma ora dovrà passare al vaglio del comitato elettorale dove è previsto un delicato “esame etico”, mentre anche i giornali francesi (Le Monde e l’Equipe) non gli concedono chance.

Il 15 ottobre tutti a Nyon, come detto: esecutivo Uefa, che ha già espresso solidarietà al suo presidente, e summit (informale ma decisivo) delle 54 Federazioni europee. Si sa già che il blocco dell’Est, legato a Putin, è contro il francese. Così come le Federazioni inglese e tedesca. E la Figc? Carlo Tavecchio andrà in Svizzera: «Non abbiamo cambiato atteggiamento: noi abbiamo dato un’indicazione insieme a 49 Federazioni, solo 4 non avevano dato indicazioni precise… Giudicare dai giornali non è semplice: voglio sentire l’assemblea dei soci della Uefa dove l’interessato avrà l’occasione di spiegarsi». L’Uefa cercherà un suo candidato alternativo, dovesse cadere Platini: potrebbe essere Niersbach, dal 2012 presidente della Federazione di Germania. Thomas Bach, n.1 del Cio, e tedesco pure lui, auspica un esterno (ma non si può scegliere fuori dal calcio). Il Cio è fortemente preoccupato: Bach ha piena fiducia nello sceicco del Kuwait, Ahmad Fahad Al Sabah, presidente dei Comitati olimpici mondiali e membro dell’Esecutivo Fifa. Lui non ha intenzione di candidarsi ma può spostare tanti voti, e non solo dell’Asia. Il 29 maggio scorso lo sceicco era al fianco di Blatter che fu riconfermato, battendo 133 a 73 Ali Hussein, poi ritiratosi. Ora il principe di Giordania ritenta, ma ha perso l’appoggio europeo che gli aveva garantito Platini: per questo la partita è apertissima e i giochi da Zurigo si sono spostati a Losanna, sede del Cio.
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