IL MESSAGGERO De Rossi, soluzione centrale

De Rossi
De Rossi

(A. Angeloni) – Antonio Ruediger è vivo, ma non c’erano grossi dubbi. Il gigantone tedesco è guarito dal guaio al ginocchio, si è allenato, si è presentato, si allenerà ancora e, per la gioia della Roma, giocherà molto presto. Già a Frosinone? Auspicabile. Antonio adesso deve solo recuperare quel minimo di condizione atletica e rimettere a posto i muscoli. La sensazione, ad oggi, è che il tedesco abbia la strada aperta per il ruolo di compagno di Manolas, ma a Trigoria nessuno ha fretta. Ruediger è di sicuro una soluzione di livello per Garcia, che al momento per il ruolo di centrali ha a disposizione il greco, più Castan sulla via della migliore forma e De Rossi, che con la Juventus ha fatto molto bene. Tre difensori veri più quello di “scorta”, il pacchetto attuale dei centrali.

TRA MASCHERANO E DIBA Con Daniele in campo, il quartetto è più scoperto nell’uomo contro uomo, ma può giocare in maniera diversa, più aperta, alla spagnola. E non è detto che questa, cioè la soluzione De Rossi centrale, non sia piaciuta così tanto a Garcia che la rivedremo anche a Frosinone come prima opzione, perché appunto, per ora non c’è esigenza di forzare la mano con Ruediger, segnato come prossimo titolare del ruolo. Con Daniele Garcia avrebbe un doppio regista. Di Bartolomei, Mascherano, accostiamo De Rossi a chi vogliamo ma è certo che – lo penserà Garcia e non solo – se è stato in grado di ben figurare contro la Juventus lo sarà in generale.

Ruediger e Castan (più Gyomber per il campionato) sono marcatori, perfettamente compatibili con Manolas e con la sua velocità e proprio questa caratteristica del greco sarà molto utile a De Rossi, un po’ come succedeva con Liedholm che si poteva permettere Di Bartolomei solo perché al fianco c’era un velocista come Vierchowod. Era un altro calcio è vero, ma l’accostamento può avere la sua logica e affidabilità.

È chiaro, se la Roma avesse preso un altro centrale di livello, sarebbe tornata allo schieramento dello scorso anno, con due titolari e due alternative di ruolo. Oggi i centrali veri sono tre per la Champions e quattro per il campionato (con Gyomber in più) ma la sensazione è che l’ipotesi De Rossi corra sempre più veloce. La Roma, per quanto riguarda gli esterni, un po’ per scelta e un po’ perché obbligata, ha deciso di puntare molto su Florenzi terzino destro (lo vede bene anche il ct Conte) e per ora ha indietreggiato Maicon a suo “vice”.

FASCE LIBERE – Il problema del brasiliano è la condizione fisica, altrimenti sarebbe il titolare della fascia destra. Florenzi sta studiando da terzino ma non lo è ancora, gli mancano i movimenti da difensore: soffre quando lo puntano e fatica nelle diagonali; in fase offensiva dà molto di più. Uno con la sua facilità di corsa non ha difficoltà a partire da venti o settanta metri dalla porta. È un po’ come De Rossi centrale di difesa: per entrambi vanno pesati i più e i meno, cosa danno e cosa tolgono. Nelle due liste è presente pure Torosidis (e mai Cole), pronto a fare il secondo (se non c’è Maicon) o il terzo. Toro, nell’elenco per la Champions, è stato preferito a Emerson Palmieri, sinistro di ruolo: Garcia considera il greco la prima alternativa a Digne, il titolare. Detto questo, la considerazione finale: se la Roma avesse preso un esterno di livello (Bruno Peres) e un centrale “vero” (Juan Jesus), chi sarebbe uscito dalla lista Champions? Difficile pensare che questi due eventuali arrivi sarebbero finiti fuori come è successo a Gyomber e Emerson Palmieri, considerati ancor non pronti pur essendo loro due neo acquisti non eventuali ma reali.

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