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GAZZETTA DELLO SPORT Rafinha k.o., gli spagnoli attaccano Nainggolan: «Ora l’Uefa lo squalifichi»

Rafinha
Rafinha

(M. Cecchini) – C’era bisogno di un colpevole, o forse solo di un capro espiatorio. E così, dopo Roma-Barcellona, per tanti spagnoli Radja Nainggolan è diventato l’Uomo Nero del calcio europeo. Il perché è facile da capire, visto che un duro intervento del belga su Rafinha – sanzionato con una ammonizione – ha provocato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro dell’avversario, che resterà fermo almeno 6 mesi. Non sono bastate le scuse personali e pubbliche di Nainggolan scritte anche in spagnolo («Mi dispiace tanto per la brutta notizia, non era mia intenzione farti male, spero di rivederti presto in campo. Un forte abbraccio»).

SQUALIFICA D’UFFICIO – La stampa spagnola è stata severissima, e se Marca ha parlato di un intervento «brutale», il Mundo Deportivo ha addirittura rilanciato in Rete un dibattito con questo titolo: «La Uefa dovrebbe sanzionare d’ufficio Nainggolan?». Sui social la polemica si è fatta sempre più infuocata col passare delle ore, anche perché è stato rispolverato il grave infortunio di Mattiello (Chievo) che a marzo, proprio in uno scontro con Nainggolan, si era rotto tibia e perone, dimenticando però che era stato lo sfortunato difensore l’autore del fallo per cui aveva pagato pesanti conseguenze. Ma il k.o. di Rafinha, avvenuto peraltro sotto gli occhi di papà Mazinho in tribuna, ha avuto tutt’altro clamore, rinfocolando la polemica tra romanisti e resto del mondo e trasformandola alla fine anche, se non soprattutto, in una questione di tifo. «Ipocrita, killer, macellaio», sono stati solo alcuni dei tanti commenti rimbalzati in diverse lingue sui social, che sono parsi assai colpevolisti, nonostante in carriera il belga abbia accumulato solo tre espulsioni

SUAREZ IL DURO – Ma che la serata sia stata calda lo ha dimostrato anche il duro «confronto» nel primo tempo tra Suarez e Szczesny, concluso poi nella ripresa col portiere finito fuori causa per una «zampata» dell’attaccante. Anche qui c’è un precedente che illustra la ruggine, visto che nel 2013, durante una sfida tra Liverpool e Arsenal, l’uruguaiano si procurò un rigore simulando e il polacco glielo parò. Due giorni fa, invece, le parti si sono invertite, visto che un fallo da penalty del portiere non è stato fischiato, ma ha fatto aumentare l’antipatia tra i due. Poca roba, ovvio, al confronto del caso Nainggolan.

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