GAZZETTA DELLO SPORT «Io, juventino, ho cantato: “Roma m…”»

Stefano Esposito, assessore ai Trasporti di Roma
Stefano Esposito, assessore ai Trasporti di Roma

(C. Zucchelli) – Sarà un rientro caldo quello di Ignazio Marino dagli USA. E non per la temperatura, ma perché non avrà neanche il tempo di scendere dall’aereo che dovrà occuparsi, oltre che di tutti i problemi della città che lo vedono protagonista, anche delle questioni di tifo del suo nuovo assessore ai Trasporti, Stefano Esposito, che da ieri è nell’occhio del ciclone per un’intervista a «La zanzara» su Radio24: «Sono juventino», ha detto, definendosi anche antiromanista. Fin qui, niente di male, secondo Marino e secondo i romani.

IL CORO – Peccato che Esposito abbia rincarato la dose e abbia cantato un coro con tanto di «Roma m…». Apriti cielo: Marino imbarazzato che, in attesa del confronto di oggi in Giunta, lo contatta per chiedergli di usare toni più istituzionali e consoni, tifosi inferociti, colleghi sul piede di guerra. Sel chiede le dimissioni («non perdo neanche tempo a rispondere»), Aurigemma, ex assessore della Giunta Alemanno (il quale partecipa anche lui alla disputa) ci litiga su Twitter, Panecaldo, capogruppo del Pd in Campidoglio, cinguetta «nun me fa diventa’ romanista, e storicamente #juvem….» e i cittadini insorgono, chiedendosi se sia il caso di parlare di queste cose quando «la città è piena di problemi».

RETROMARCIA? – In tutto questo caos, nel pomeriggio, Esposito decide di intervenire in un’emittente, Rete Sport, e confermare quanto detto a «La zanzara»: «Ho solo raccontato la mia esperienza, senza ipocrisie. Non ho detto e fatto nulla di male, sono juventino e non lo rinnego». Non canta il coro, ma non rinnega la risposta sulle risse da ragazzo («Se ho mai menato? Diciamo che ci ho provato, ma le ho prese») e non si scompone per le polemiche. In serata, infine, intervenendo ancora (stavolta all’agenzia Omniroma), decide di provare a correggere il tiro, ma senza poi tanti passi indietro: «Non mi posso scusare di una cosa di 30 anni fa. Mi hanno chiesto di cantare un coro di quando avevo 16 anni, dove erano questi moralisti? Non posso nascondere quello che ho fatto da ragazzo e non me ne vergogno». Fine, almeno fino alla prossima puntata.

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