ROMARCORD Sfide e personaggi del passato: Thomas Hässler, il piccolo grande genio che tradì la Juve per la Roma

Rubrica Romarcord
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Torna la rubrica ‘Romarcord’ a cura della redazione di Gazzettagiallorossa.it; oggi raccontiamo la storia di un doppio e della sfida tra Roma e Juventus, ovvero il tedesco Thomas ‘Tommasino’ Hässler, grande talento che fece la fortuna del club giallorosso dopo un passaggio non troppo positivo con la maglia bianconera.

BIOGRAFIAThomas Hässler nasce a Berlino Ovest nel 1966, in una città divisa ed in pieno regime di Guerra Fredda e barriere che sembrano non far presagire una crescita positiva per un giovane talentuoso come il tedesco, che perde il fratello minore in tenera età e deve rimboccarsi le maniche in famiglia. Attratto dal mondo del pallone, inizia con Reinickendorfer Fuchse prima della chiamata del Colonia. Il trasferimento in Renania non sembra giovargli, visto che il piccolo Thomas, alto solo 166 cm, appare attratto più dalla vita lontana dal campo da calcio. Deve molto al tecnico Udo Lattek, che lo sprona mostrandogli fiducia e considerandolo un titolare del suo Colonia fino al 1989.

LO SBARCO IN ITALIA – Hässler durante un incontro di Coppa Uefa nel 1990 viene notato dai dirigenti della Juventus, alla ricerca di volti nuovi per il futuro soprattutto in quella Germania finalmente riunita e piena di piccoli fenomeni che porteranno la Nazionale tedesca ad un decennio di trionfi. I bianconeri lo ingaggiano per 11 miliardi di lire, ma Hässler fa di nuovo fatica ad ingranare nella Juve di Gigi Maifredi, attraversando una stagione di stenti e di prestazioni indecorose. Nel 1991 la Vecchia Signora deve ripartire, con il ritorno di Giovanni Trapattoni, ma lascia andare via Hässler in direzione Roma, contestato dai tifosi bianconeri e sostituito dal connazionale Stefan Reuter.

LA ROMA E QUEL GOL DELL’EX ALL’OLIMPICO – Nel 1991 dunque è la Roma ad impossessarsi del cartellino di Thomas Hässler, chiamato subito dai tifosi Tommasino, nome italianizzato e reso simpatico dalla statura non troppo esagerata del tedesco. Si impone subito come mezzala di qualità, abile a saltare l’uomo e ad inserirsi in zona offensiva. Torna l’ottimo calciatore dei tempi di Colonia e comincia a conquistarsi visibilità in Nazionale. Nessun trofeo per lui in giallorosso, ma tre ottime stagioni con 88 presenze e 11 reti all’attivo. Indimenticabile il gol-vittoria in un Roma-Juventus del 28 febbraio 1993, quando Hässler scarica un gran tiro nel finale ribaltando il vantaggio di Baggio e chiudendo il match sul 2-1 per i giallorossi. Nel 1994 torna in patria al Karlsrhue, prime di proseguire con Borussia Dortmund, Monaco 1860 e chiudere in Austria con il Salisburgo.

 

Keivan Karimi (Twitter @KappaTwo)

 

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