IL MESSAGGERO Stavolta è vietato nascondersi i giallorossi sono la seconda forza

Sabatini Garcia
Sabatini Garcia

(U. Trani) – Girone aperto alle spalle del Barcellona, fa sapere Garcia. A guardare bene il gruppo E, per la verità, c’è subito la Roma dietro ai campioni d’Europa. Perché, anche se partendo dalla terza fascia, entra nella fase a gironi della Champions come seconda forza. Non c’è dunque da tremare, come un anno fa, quando i giallorossi si ritrovarono, con le super potenze Bayern Monaco e Manchester City, cioè Guardiola e lo sceicco Mansour. Il sorteggio più che accettabile di Montecarlo, insomma, dà la prima spinta verso gli ottavi, dove la Roma si presentò, l’ultima volta, con Ranieri in panchina: sono passati 5 anni e sembra già una vita. Le altre due rivali, oltre al Barça dell’ex Luis Enrique già affrontato ad inizio agosto in amichevole, sono il Bayer Leverkusen che ha appena eliminato la Lazio e il Bate Borisov che è stato capace di far fuori il Partizan Belgrado e che mai ha incrociato i giallorossi. Due squadre che sono arrivate qui passando dai preliminari e che hanno entrambe perso gli incontri fuori casa. La Grande Occasione va dunque colta al volo. In Europa non succede spesso di averne così e la Juve, l’altra italiana rimasta in corsa, sa bene che cosa significhi. Nell’ultima edizione i bianconeri non hanno sprecato le chances che gli sono capitate e hanno sfruttato il vento favorevole tanto da guadagnarsi la finale proprio contro Messi, Suarez e Neymar, quelli che toccano adesso ai giallorossi. Allegri, da Montecarlo, non ha ricevuto certo avversari comodi: il City, come la Roma l’anno scorso, il Siviglia che ha vinto due volte di fila l’Europa League e, come quarta, addirittura il Borussia Moenchengladbach. A pesarlo, il gruppo D è equilibrato e di conseguenza insidioso. La Juve, tra l’altro, ha perso qualcosa in esperienza. Proprio su quella dovranno puntare i giallorossi, mai come in questa stagione attrezzati per la competizione continentale più prestigiosa. I singoli sembrano fatti apposta. Sia i senatori che i giovani, da Dzeko e Keita a Szczesny e Digne. La proprietà continuerà a investire fino al 31 agosto. Poi toccherà a Garcia scegliere spartito e coro: in Champions, stavolta, non si può stonare.

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