L’ANALISI di ROMA-GENOA Doumbia-Florenzi, nel mezzo 4-4-2 e prudenza. Ibarbo esterno generoso, Genoa molle

L'analisi della partita
L’analisi della partita

Uno scatto di cinquanta metri al 93′ e un tiro stupendo dopo una partita a mille all’ora. Dopo aver iniziato da terzino destro, essere passato ad esterno di sinistra di centrocampo e poi ala destra. Alessandro Florenzi è l’esempio per tutti i giocatori della Roma. Grazie alla sua corsa per due, forse tre compagni, i giallorossi riescono a battere il Genoa per 2-0. Due gol all’Olimpico mancavano dal derby, l’11 gennaio 2015. Una partita dai contenuti tecnici infimi, sbloccata al 35′ da Doumbia, al secondo gol consecutivo. Di nuovo come forse neanche lui si aspettava: passaggio-regalo di Roncaglia, Izzo non lo chiude, De Maio abbocca nella mezza finta e gli spiana la strada verso Perin. La restante ora di gioco è stata una gara attacco contro difesa, con la Roma schiacciata dentro la propria metà campo (alla fine il possesso palla sarà a favore della squadra di Gasperini, 54% contro il 46% giallorosso) col 4-4-2 e il Genoa capace di sbattere ripetutamente su Manolas e Astori, coppia che traspare un po’ più di sicurezza.

UNDICI CONFERMATO – Per la prima volta in stagione Garcia non cambia interpreti da una gara all’altra. In campo gli stessi undici che hanno battuto il Sassuolo tre giorni fa col tridente Ibarbo-Doumbia-Gervinho. E la Roma gioca la stessa identica gara vista a Reggio Emilia: aggressività a metà campo con Nainggolan e Pjanic a ritmi elevati e Ibarbo costretto a correre anche per i due compagni di reparto, praticamente immobili. Dall’altra parte scelte a sorpresa di Gasperini che esclude Edenilson e Iago Falque.

LAMPO DOUMBIA – Il Sole che picchia forte all’Olimpico non riesce a svegliare il Genoa: i rossoblu non sembrano la squadra arrembante capace di dominare a San Siro in settimana. Tutto ciò favorisce la Roma e il suo ritmo lento. De Sanctis non rischia nulla, mentre Perin sobbalza al 9′ per un destro di De Rossi dalla distanza. Gervinho e Doumbia sono totalmente abulici, giocano al rallentatore. L’ex Arsenal trova al 24′ l’unico guizzo degno di nota della sua partita: salta Rincon e Izzo e mette dietro per il rimorchio di Nainggolan il cui tiro è deviato da Roncaglia. Strepitoso il riflesso di Perin che nega il vantaggio al belga. La rete giallorossa arriva al 35′ con il pasticcio della difesa genoana e il timbro di Doumbia.

CONCRETEZZA – All’inizio della ripresa Gasperini inserisce Iago Falque per scuotere la partita. Lo spagnolo ci prova dopo undici minuti con un sinistro che trova pronto De Sanctis sul primo palo. Garcia sceglie il più “trapattoniano” dei 4-4-2 per arginare la spinta genoana, ma Pjanic non dà adeguata copertura a Torosidis, come invece fa bene Ibarbo sulla destra con Florenzi. Al 14′ Garcia toglie Doumbia inserendo Iturbe, impalpabile e arruffone. Al 20′ fiammata di Torosidis che parte in contropiede su un pallone recuperato da Ibarbo e arriva in area dove viene steso da Roncaglia. Solo Damato non vede il contatto tra i piedi e opta per la simulazione del romanista. Due minuti più tardi è Gervinho a sprecare il pallone del raddoppio: ripartenza di Pjanic, scarico al limite di Ibarbo, l’ivoriano calcia debole e centrale dal limite con tutto lo specchio libero. Dato che Gervinho non è sostituibile, al 26′ ecco Pjanic lasciare il posto a Yanga-Mbiwa, con Florenzi che cambia ruolo. Il Genoa inchioda la Roma nella propria metà campo e, in uno dei 4 angoli consecutivi, è Astori a spazzare sulla linea dopo una brutta uscita di De Sanctis. Ultimi cinque minuti con un vero e proprio catenaccio per la Roma: dentro Holebas e fuori Ibarbo. Cinque difensori in campo. Se all’affidabilità del classico “difesa e contropiede” si aggiungono le straordinarie capacità di Florenzi, ecco il raddoppio nel secondo minuto di recupero.

Un’accelerazione impressionante conclusa con un tiro imparabile. Un concentrato e un’esplosione di voglia, grinta, tecnica e “romanismo”. Un gol che tutti i tifosi come lui avrebbero voluto segnare. Sotto la Sud. “Undici Florenzi” canta la curva giallorossa. Un coro meritato per il giocatore che sta trascinando la Roma nella corsa alla Champions.

A cura di Daniele Luciani

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