AS ROMA Alla collezione dell’Udinese manca solamente la Roma

Strootman
Strootman

Si dirà: conta poco. Però un allenatore per motivare la sua squadra, ormai lontana dai pericoli della bassa classifica, si può appigliare anche un particolare come questo.

Eccolo. L’Udinese, in caso di risultato positivo domenica sera all’Olimpico contro la Roma, potrà dire di aver conquistato almeno un punto sui sei disponibili contro tutte le altre diciannove squadre iscritte al campionato di serie A.
Solo Totti e compagni, infatti, forti della discussa e discutibile vittoria ottenuta al Friuli lo scorso 6 gennaio, possono strappare sei punti su sei a Di Natale e compagni che nelle ultime due giornate affronteranno Sassuolo e Cagliari formazioni con le quali all’andata hanno già ottenuto un pareggio.

Il rischio. Gli stimoli, arrivati a questo punto della stagione, fanno la differenza e domenica con la Sampdoria si è visto: incassato il secondo gol, i bianconeri sono quasi spariti dal campo concedendo agli avversari praterie che i blucerchiati hanno sfruttato ben volentieri per rimpinguare il loro bottino.

Contro la Roma non sarà il caso di concedere il bis, anzi. Bisogna fare una partita all’altezza di quelle sfoderate con Milan e Inter altrimenti il rischio è quello di finire sommersi sotto una montagna di reti.

En plein. I ragazzi di Stramaccioni sono riusciti a vincere sia la gara d’andata sia quella di ritorno solo contro l’Empoli: 2-0 al Friuli all’esordio, bis in Toscana grazie alla fortunata rete di Widmer.

Sprechi. L’Udinese a tre giornate dalla fine ha 41 punti: se si considera che nella passata stagione Guidolin aveva chiuso a quota 44, si può dire che Strama, per essere all’anno zero, è in linea con i programmi.

Eppure i bianconeri ne hanno lasciati parecchi di punti. Fa effetto vedere che ne hanno conquistato uno solo nella doppia sfida con il Cesena (lo stesso bilancio contro la Juve!) e pure con Genoa, Palermo e Sampdoria tutte corsare al Friuli.

Con le grandi. Eppure in questo campionato l’Udinese è anche riuscita a fare bottino pieno con squadre del calibro di Lazio, Napoli, Milan e Inter.

La chiave di lettura è doppia: da un lato c’è l’aspetto motivazionale (i club di prima fascia stuzzicano l’orgoglio dei giovani bianconeri che invece si “addormentano” un po’ con le formazioni meno nobili), dall’altro quello tattico.

Pinzi e compagni sono strutturati per adattarsi alle caratteristiche dell’avversario aspettandolo nella propria metacampo per poi puntare sulle ripartenze veloci.

La Roma, però, è una grande ed è seconda in classifica. Non serve aggiungere altro. Vero ragazzi?

Fonte: Il Messaggero Veneto

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