AS ROMA 7 marzo 1984 – “Il Barone incastra la Dinamo”

Roma-Dinamo Berlino tifosi Roma
Roma-Dinamo Berlino tifosi Roma

 

7 marzo 1984, Roma – Stadio Olimpico
Roma-Dinamo Berlino 3-0
Coppa dei Campioni, andata quarti di finale

Dopo avere eliminato nell’ordine IFK Goteborg e CSKA Sofia, la Roma di Nils Liedholm il 7 marzo 1984 ipoteca di fatto il passaggio alle semifinali di Coppa dei Campioni travolgendo la Dinamo Berlino per 3-0 all’Olimpico nell’andata dei quarti di finale. A 31 anni di distanza il punteggio potrebbe limitarsi a raccontare una partita semplicemente dominata, ma il successo sui tedeschi dell’Est è qualcosa di più: paziente, matura, spietata, semplicemente superiore, la Roma del Barone non si scompone quando lo 0-0 si protrae fino al riposo e nella ripresa – attaccando verso la Curva Sud – alza il livello tecnico e tattico offrendo un autentico spettacolo ai 65mila dell’Olimpico. Al 67′ Ubaldo Righetti si sgancia, affonda nella trequarti avversaria e mette al centro un pallone da trenta metri: sul lancio del difensore giallorosso prova ad andare Roberto Pruzzo, ma un rimpallo fa carambolare la sfera su Ciccio Graziani, che controlla di petto e di sinistro mette in rete. Il vantaggio apre più spazi alla manovra romanista. La ragnatela del Barone fa inceppare altre due volte la Dinamo tedesca: al 75′ Pruzzo va a segno per il 2-0 catapultandosi al volo su un pallone vagante all’altezza del dischetto, poi allo scadere arriva il 3-0 di Toninho Cerezo, bravissimo a farsi trovare pronto su un tiro di Bruno Conti respinto dal portiere tedesco Rudwaleit e non corretto da un primo tentativo di tap-in di Graziani. L’euforia di fine partita non scompone la squadra di Liedholm, memore dell’eliminazione subita quattro anni prima dalla Coppa delle Coppe per mano di un’altra squadra della ex Germania Est, il Carl Zeiss Jena (3-0 all’andata all’Olimpico e 4-0 per i tedeschi al ritorno). A Berlino la Roma limiterà i danni e si qualificherà per la semifinale con il Dundee United perdendo per 2-1 (gol giallorosso di Emidio Oddi).

Fonte: asroma.it

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