CASO LOTITO Macalli: “Non ho bisogno di badanti”. Abodi: “Mi aspetto da parte di tutti una assunzione di responsabilità”

Macalli
Macalli

“Non ho bisogno di tutori, magari, fra qualche giorno vista l’età prenderò un badante ma per ora non ce l’ho e non ho neppure il pannolone”. Parola di Mario Macalli, presidente della Lega Pro, al termine dell’assemblea della Lega Pro in riferimento alla telefonata in cui Lotito dice di telefonare a suo nome. “Lo dice lui – ha risposto il numero uno della Lega Pro – non ho bisogno che qualcuno mi tenga la mano e non ho chiesto a nessuno di intervenire per me”.

Abodi
Abodi

“Mi aspetto da parte di tutti noi una grandissima assunzione di responsabilità. La Figc, che è la nostra casa, ha un assetto che è stato determinato pochi mesi fa da una manifestazione molto chiara di volontà da parte delle leghe in primo luogo, mi auguro quindi che le leghe soprattutto e poi le componenti tecniche, sappiano testimoniare la voglia di assumere atteggiamenti più dignitosi, non è più il tempo di mezze misure, ma è tempo di prendere decisioni, in un modo o nell’altro. Chi è più in alto ha maggiori responsabilità”. Lo ha detto il presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi, parlando a margine di una conferenza stampa tenutasi allo stadio ‘Arena Garibaldi’ di Pisa, prima della finale della Viareggio Cup fra Inter e Verona.

Un passo indietro di Lotito? Non faccio il giudice ma ho espresso una valutazione politica – ha aggiunto Abodi -. Il ministro degli esteri di un paese che ha cattive relazioni con i paesi di mezzo mondo fatica a fare diplomazia. Stamattina mi era stata segnalata una rettifica del ‘Corriere della Sera’ a firma Claudio Lotito, dieci righe, che mi sembrano confermare lo spirito e la sostanza di quello che aveva detto il giorno prima allo stesso giornale perché ha trasformato il ‘cretino’ in un ‘soggetto ostinato a non capire’, ma il rattoppo rischia di essere peggiore del male, però siccome non vogliamo rimanere prigionieri di questa polemica, quello che deve avere il sopravvento deve essere il bene e l’interesse comune dei tifosi e delle società”.

Io guardo avanti, questo modo di parlare fra le classi dirigenti non fa parte della mia cultura – ha proseguito il numero 1 della Lega di B – e ribadisce ancora una volta che abbiamo idee di sport e di calcio profondamente, drasticamente e drammaticamente diverse”. Si e’ parlato anche di possibili interventi del governo, ma Abodi spera che non sia necessario. “Prima di arrendermi all’idea dell’impossibilita’, dell’incapacità’ e della non volontà’ della dirigenza calcistica di intervenire su certe cose, vorrei aspettare qualche giorno. E’ opportuno che il calcio dia una dimostrazione di sapercela fare da solo. Poi il calcio e’ dentro il sistema sportivo, quindi prima di far intervenire la politica, che non sempre propone soluzioni adeguate, c’e’ il Coni. Dobbiamo affrontare la vicenda alla luce del sole, in maniera trasparente, in modo comprensibile dalla gente, ma fino a prova contraria all’interno del sistema calcistico. Non c’e’ da espellere nessuno dal calcio dopo questa vicenda, non faccio l’arbitro, ne’ il giudice, sta ad altri, in campo e fuori dal campo, prendere le dovute decisioni che vanno rispettate anche se poi possono essere discusse o criticate, anche perché’ qui nessuno e’ intoccabile, non esistono uomini della provvidenza. Abbiamo un ruolo, ognuno di noi risponde di quello che dice e di quello che fa, io ho già’ detto nei giorni scorsi che non mi piacciono i giudizi collettivi, sono contro i Daspo di gruppo, e quindi trovo ingiusto che le dichiarazioni di una persona coinvolgano un’intera classe dirigente”.

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