MILAN Inzaghi: “El Shaarawy non si muove da qui. Per vincere all’Olimpico servirà la partita perfetta”

Pippo Inzaghi
Pippo Inzaghi

A due giorni dalla partita Roma-Milan in programma sabato sera all’olimpico ha parlato l’allenatore dei rossoneri Pippo Inzaghi. Queste le sue parole:

Su El Shaarawy:

“Finchè io starò al Milan lui starà qui. Parlo con lui quasi tutti i giorni, gli ho sempre detto di stare sereno, io non guardo un’occasione o un gol mancati. Ha sempre giocato, non bisogna recuperarlo. Ho fatto il 4-3-3 per El Shaarawy, poi è chiaro che c’è tanta concorrenza. Tutti giocano e stanno fuori, anche Menez è stato in panchina. C’è l’imbarazzo della scelta, El Shaarawy è sereno, sa che la mia stima non cambia per una partita giocata in più o in meno”.

Su Montolivo:

“Sicuramente la presenza di Riccardo ha influito, ma la squadra nel suo complesso contro il Napoli ha avuto un atteggiamento diverso. Sapevamo che dovevamo passare per partite dove ci recuperavano per crescere. Con il Napoli abbiamo fatto un passo in avanti ma non dobbiamo esaltarci. Abbiamo avuto una crescita costante, abbiamo sempre cercato di comandare il gioco. Forse ci mancava una vittoria contro una squadra che sulla carta ambiva allo scudetto e con il Napoli è arrivata. Ora ci attende un’altra partita complicata”.

Sulla Roma

“Affrontiamo una delle squadre più forti d’Italia, sarà difficile ma andremo all’Olimpico per giocarcela a viso aperto. Per vincere queste gare servirà la partita perfetta: siamo il Milan e non abbiamo paura di nessuno”.

Un Olimpico caldo…

“So cosa vuol dire giocare all”Olimpico’ ma siamo pronti: i calciatori sono motivati e non vedono l’ora di scendere in campo. Sono tranquillo e penso che faremo una grande partita. Se la Roma sarà più forte di noi, gli stringeremo la mano: per essere più bravi del Milan ora però serve una grande gara anche da parte dei giallorossi”.

Momento magico di Menez…

“E’ maturo per fare una grande partita. Ho letto che mi ringrazia, ma deve dire grazie a lui. Con Menez ho solo cercato di capire il ruolo in cui potesse rendere al meglio: dopo qualche allenamento mi sono accorto che da centravanti poteva far bene e lui voleva giocare lì. L’ho messo nella posizione secondo me ideale, come faccio con ogni calciatore. Per questo non ho un modulo fisso, ma cambio”.

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