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IL MESSAGGERO Iturbe, mister 31 milioni con il motore imballato

Iturbe
Iturbe

(A. Angeloni) – Ci sono annate nelle quali ti specchi e ti sembri perfetto; tocchi qualcosa e diventa oro. Walter Sabatini lo scorso anno ha fatto praticamente strike: De Sanctis, Maicon, Ljajic, Nainggolan, per non parlare poi di Garcia e perfino Gervinho, che per sua stessa ammissione, non avrebbe mai acquistato. Colpi riusciti, anche quelli più a rischio. Quest’anno, lo strike non c’è – per gli amanti del bowling – siamo allo spare. Nonostante questo, la Roma è lì e lotta insieme a noi, a solo tre punti dalla Juventus e il campionato è tutto da giocare.

UNA «PIPPA» PER CASO

Il Maicon dello scorso anno si chiama Ashley Cole, pian piano sparito dai radar. Una scommessa a costo zero (inteso come prezzo del cartellino), la stessa fatta per Maicon ma con risultato opposto: l’inglese proprio non va e forse se ne va. Per fortuna di Garcia c’è Holebas. Anche quest’anno il centravanti non è arrivato e Garcia ha provato a farne a meno. Perché? 1) Ha dato fiducia a Destro, che i gol li sa fare ma viene impiegato col contagocce. 2) Ha scelto di puntare su un altro Gervinho, che si chiama Iturbe, molto ben pagato. Il punto è questo. L’investimento che doveva fare la differenza è per ora fallito. Garcia aveva pensato a una Roma a doppia velocità, invece è stato costretto a virare. Manuel, meno di un mese fa, alla domanda su come si sentiva, da straordinario cronista ha risposto: «Per ora sono una pippa». Benissimo. Se Iturbe si è convinto di esserlo sul serio, quei 31 milioni di euro (22 più 9 di commissioni) possono essere buttati dalla finestra. Ma non sarà così, perché Iturbe è vero che ha dato poco, ma ne ha pure subite tante in termini di infortunio. In questo momento fatica a ingranare e, se non si vede prendere in considerazione anche quando Garcia aveva – per sua ammissione – nel match col Milan bisogno di uno che potesse saltare l’uomo, allora siamo messi male. Aspettiamo ancora.

IL TOTALE PESANTE
La scorsa estate la Roma ha chiuso trattative che la porteranno a spendere, quando le operazioni saranno definite (tra prestiti onerosi, riscatti e contro riscatti vari), una sessantina di milioni per i giovani talenti del futuro: Sanabria 11,9 milioni e 0 minuti giocati, Uçan 15,75 e 4 minuti giocati, Paredes 9 milioni e 45 minuti giocati, Iturbe 31 milioni 375 minuti. Poi c’è Emanuelson, pure lui arrivato a costo zero come Cole ed è stato mandato in campo per 12 minuti. I più maligni sostengono che l’olandese sia arrivato a Roma come cambiale per Manolas (stesso intermediario/procuratore). Pur non dando retta ai maligni, che da sempre non sono romani e romanisti, possiamo serenamente confermare come l’acquisto di Manolas, invece, sia stato azzeccato. Stesso discorso può essere fatto per Yanga-Mbiwa, Astori e Holebas.

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