LEGGO Alla Roma piace complicarsi la vita

De Sanctis
De Sanctis

(F. Balzani) Dal paradiso all’inferno (di ghiaccio) in dieci secondi. Le cose facili alla Roma non piacciono proprio, non sono mai piaciute. A togliere il visto sul passaporto per un passaggio agli ottavi di Champions praticamente scontato è arrivato un gol beffa, a tempo scaduto, con un apparentemente innocuo cross di Berezutski. Una frittata che ha annullato il vantaggio segnato su punizione da Totti, rimandando tutto alla sfida col City del 10 dicembre all’Olimpico (ma con un orecchio a Bayern-Cska). «È tutto ancora nelle nostre mani», quasi sussurra Garcia.

Sul banco degli imputati è salito anche lui colpevole di aver inserito un convalescente Strootman nel quarto d’ora forse più duro della stagione in cui la Roma ha provato a far scorrere il tempo sul cronometro preoccupandosi più di difendere che di provare il raddoppio. Proprio da un errore dell’olandese è nato il contropiede fatale. «Kevin deve giocare per ritrovare il ritmo della competizione, nessun rischio. Peccato per quella palla persa in alto che ha favorito il loro contropiede, ma se non fai il secondo gol resti in bilico e rischi di prendere la beffa». Garcia si riferisce alla doppia occasione avuta prima da Nainggolan (palla fuori di un soffio) poi da Ljajic (parata di piede di Akinfeev). «Bisognava chiudere la partita prima, ora dovremo vincere col Manchester City – insiste il tecnico giallorosso – Nella ripresa abbiamo sofferto tanto, siamo stati compatti ma non ricordo tiri del Cska che chiaramente ha provato il tutto per tutto. Sappiamo che questa squadra ha giocatori forti e il risultato dell’andata non ci faceva pensare che sarebbe stato facile. Un pareggio fuori casa non è mai negativo, ma per come è arrivato ci fa male. Sono deluso per il modo, eravamo vicinissimi alla qualificazione. Nulla però è perso». Ha provato a spiegarlo Garcia anche alla squadra, in uno spogliatoio bollente. Tutto aperto anche per il Cska Mosca. «Abbiamo mostrato grande carattere e mantenuta aperto il discorso qualificazione in un gruppo durissimo», le parole del tecnico russo Slutski.

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