IL MIGLIORE E IL PEGGIORE Nainggolan, l’unico a lottare in mezzo al campo. Tutti sul banco degli imputati, Garcia compreso

Migliore Peggiore GazzettaGiallorossa
Migliore Peggiore GazzettaGiallorossa

Torna la rubrica di GazzettaGialloRossa.it “IL MIGLIORE E IL PEGGIORE“. Offriremo un’analisi delle prestazioni del calciatore che ha maggiormente brillato e di quello che, invece, ha convinto meno nelle gare della As Roma.

Fischio di inizio di Tagliavento. Bastano pochi istanti e a qualche tifoso della Roma sarà venuto come un dejavu… Il San Paolo sembra tramutarsi nell’Olimpico. Il Napoli sembra vestire di bianco e rosso, come il Bayern Monaco. Higuain, Insigne, Hamsik e Callejon cominciano ad assomigliare tecnicamente e fisicamente a Robben, Muller, Gotze e Lewandowski. Solo la fortuna (vedi le due traverse di Callejon e Hamsik) e la bravura di De Sanctis e dei guardalinee, che annullano giustamente due gol ai padroni di casa nei primi 10 minuti, aiutano i giallorossi sotto i continui attacchi di Higuain e compagni. Una prima frazione da dimenticare, come quella dello scorso 21 ottobre appunto. Se il Napoli avesse terminato il primo tempo con almeno tre gol di scarto, chi avrebbe avuto il coraggio di dire che non fosse meritato? Probabilmente nessuno. Una Roma che ancora una volta entra in un campo ospite, di un club importante, già stanca, paurosa e perdente. La grinta, la fame e la voglia di tre punti sembra rimasta a Trigoria, tra le mura della sala stampa e le recinzioni del campo di allenamento. Un’altra occasione di dimostrare la propria forza e la propria crescita, gettata al vento, con la Juve che col minimo sforzo ritorna in vetta solitaria a +3. Non basta parlare delle polemiche e delle troppe “chiacchere” attorno a questa partita, vedi la paura degli scontri tra le due tifoserie. Non bastano più le solite frasi “campo difficile” o “sconfitta che ci può stare”. Non basta dimostrarsi grande con le piccole e piccole con le grandi. Qualcosa deve ancora cambiare in questa Roma

IL “MIGLIORE”: Radja Nainggolan

Spesso in questa stagione è capitato di avere difficoltà a trovare un giocatore che possa essere considerato il “peggiore” in campo. A volte, però, in determinate circostanze, è molto più difficile trovare un giocatore che possa essere classificato come uno dei “migliori in campo”… In una sfida come quella di ieri, per esempio. I lettori ci permetteranno di omaggiare e incoraggiare la grinta messa in campo dal centrocampista Radja Nainggolan, non il migliore in campo sotto il piano tecnico ma sul piano caratteriale. L’ultimo ad arrendersi e l’unico a tirare fuori le unghie e a “mordere” le caviglie degli avversari. L’unico a farsi sentire con la sua fisicità in tutte le posizioni del campo. Se tutta la squadra avesse il suo atteggiamento in determinate partite, probabilmente alcuni risultati sarebbero leggermente diversi. Come al San Paolo, ad esempio…

IL PEGGIORE: Tutti, nessuno escluso

Come da titolo, tutti peggiori in campo, nessuno escluso. Neanche Rudi Garcia. Anzi, in determinate partite, forse, è a lui che vanno le maggiori colpe. Basti vedere i risultati accumulati nel corso delle due stagioni del francese sulla panchina giallorossa, contro gli avversari più forti del nostro campionato, ovvero Juventus e Napoli. Il verdetto? Sei sconfitte e tre vittorie, tutte all’Olimpico, di cui due in Coppa Italia contro Juve (1-0) e Napoli (3-2) e solo una in campionato (2-1 contro gli azzurri). Fa subito effetto vedere come la Roma sul campo ospite perda puntualmente e, visto che la memoria non ci inganna, in tutte le occasioni (per esattezza cinque occasioni: 0-3 e 2-3 allo Juventus Stadium e 0-1, 0-3 e 0-2 al San Paolo) i giallorossi sono sembrati già sconfitti ancor prima di entrare in campo, non tirando fuori la cosiddetta “tigna” che si rispetti. Solo la super sfida contro i bianconeri di questo inizio di stagione aveva fatto vedere qualche miglioramento sul piano caratteriale, da cui la Roma, però, è tornata a casa senza nemmeno un punto, ma solo con una manciata di polemiche dovute all’arbitraggio di Rocchi (altri discorsi, purtroppo…). Non è allora un caso che questa squadra nelle partite importanti, al di fuori del proprio stadio, sembri un’altra rosa, con altre ambizioni, con un’altra mentalità. E’ un dettaglio assolutamente da cambiare se questa Roma vuole davvero raggiungere traguardi importanti. E forse Garcia in questo è il maggior imputato…

Leonardo Esposito (Twitter @Lnrd_Spst)

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