FIGC Tavecchio: “Extracomunitari? Prima giocavano tutti, ora no”

Carlo Tavecchio
Carlo Tavecchio

Il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio ha parlato in conferenza stampa al termine del consiglio federale, in cui sono state discusse e approvate le nuove riforme relative alla riduzione delle rose e al tesseramento dei giocatori extracomunitari.

Su Conte

“Questo consiglio riflette la filosofia del fare. Abbiamo iniziato con le prime riforme. Ma prima voglio parlare della Nazionale: veniamo da 6 partite di cui 5 vinte e siamo riconoscenti a Conte. Ci rendiamo conto del suo sfogo ma oggi abbiamo una buona notizia: si aprirà a breve un tavolo con Conte e la Lega di Serie A con delle ipotesi di soluzione. Si faranno degli studi, delle proposte che non posso anticipare. Ringrazio la Lega di Serie A di questa apertura“.

Questione extracomunitari…

“Prima il sistema faceva giocare tutti, io ho fatto giocare Minala alla Lazio. Adesso è tutto l’opposto. Questo provvedimento fermerà questo stato di cose, bloccando questo mercimonio di soggetti di minore età che potevano confluire nel professionismo con meccanismi perversi. Questo paese si fossilizza solo sulle star, i 4 anni di scuola passano inosservati. Questa è la madre di tutte le battaglie, non si andrà più a pescare in un serbatoio di ignoti“.

Sui tagli alla Figc

“Abbiamo parlato anche di budget. A qualsiasi azienda del mondo non si possono togliere nel mese di ottobre 25 milioni di ricavi. Siamo un soggetto che fattura 6 miliardi l’anno, è il pozzo di San Patrizio dove si mettono dentro le mani. Il 2016 non potrà essere così, non possiamo stare nei riparti del Coni con queste percentuali. Chiaramente il budget è passivo, complessivamente ci assesteremo con una perdita di 10 milioni. La semplificazione deve essere la prima operazione, e i costi razionalizzati“.

Sul problema arbitrale

“In alcune regioni non c’è un sistema di garanzia, questo argomento lo toccheremo nel prossimo consiglio“.

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