IL TEMPO Un romanista per nemico

Marco Ferrero, presidente della Sampdoria
Marco Ferrero, presidente della Sampdoria

(A. Serafini) Romano e romanista sì, ora però soltanto presidente della Sampdoria. Non esistono conflitti d interesse morali per Massimo Ferrero, entrato a piedi uniti nel calcio italiano nello scorso giugno, quando ufficialmente prendeva posto nella cabina di comando della società blucerchiata.

Poco importa quindi se questa sera a Marassi si presenterà proprio la squadra di Garcia, perché se al cuor non si comanda gli affari sono sempre affari. Non ditelo al «viperetta», il soprannome che Ferrero si è conquistato nella capitale qualche anno fa, quando ogni «occasione che passava sotto il suo naso non se la faceva proprio sfuggire». L’infanzia (una parte della famiglia è tifosa della Lazio) passata tra le vie di Testaccio, il Gazometro e la Garbatella e una carriera costruita a grandi passi nel mondo dello spettacolo e successivamente nella produzione e distribuzione cinematografica. Un personaggio sui generis che l’Italia calcistica sta continuando a scoprire attraverso la simpatia, l’umorismo e un accento romano molto marcato che l’imprenditore sfoggia senza paura di fronte a microfoni e telecamere. Un vestito cucito ad arte, che probabilmente è riuscito a fargli superare anche la passione per i colori giallorossi, mai rinnegati, ma stasera messi in secondo piano.

D’altronde proprio durante una delle tante interviste rilasciate in estate, Ferrero aveva promesso di cambiare l’inno della Samp portando ad esempio quello della Roma: «Quello che c’è adesso mi fa schifo, mentre quello giallorosso è una delle cose più belle della capitale». Lo scetticismo e la curiosità legata a tanta schiettezza e un pizzico di follia ha la lasciato però spazio ai risultati della squadra blucerchiata, tutt’ora ancora imbattuta in campionato a soltanto 4 lunghezze dalla Juventus capolista. Poco importa quindi se il presidente indossi scarpe bicolori e sventoli durante la partita una pochette con i colori della società, perché alla fine basta che arrivino i 3 punti. Anche contro la Roma.

Proprio ieri su Twitter, il patron si è lasciato trasportare dall’entusiasmo andando contro tifo e passione: «Voglio lo stadio pieno, come il nostro stile sampdoriano gli facciamo 3 goal e li salutamo. Tutti allo stadio!!». Poi sulle ali dell’entusiasmo ha risposto anche a qualche tifoso. Il primo laziale, gli ha scritto: «Tifo Lazio ma il rispetto e la stima per un uomo come lei va oltre le bandiere. Preside’ me raccomando sabato eh… pure 1-0», invocando una sconfitta della Roma. La replica dell’imprenditore romano non si è fatta attendere: “Se so 2 è uguale non credi? Importante prendere 3 punti”. Poi interviene un romanista: «Presidè, fateve i c… vostri che pe’ sta settimana amo già dato» alludendo alla disfatta in Champions. Ferrero ha già pronta la risposta: «Aripiate».

Per il «viperetta» non esistono occasioni perse, l’importante è farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Non lo era quando in elicottero partì dalla capitale verso Napoli per acquisire il club poi rilevato da De Laurentiis, probabilmente lo è stato quando decise di entrare nella Sampdoria. Stasera, da «nemico», è pronta un’altra occasione che non vuole lasciarsi scappare.

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