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GAZZETTA GIALLOROSSA Da Burdisso a Keita, quando la Nazionale ‘distrugge’ la Roma

Keita
Keita

Giocare nella propria Nazionale è il sogno di ogni calciatore; recita così un noto adagio che da sempre ha toccato l’animo dei tanti professionisti del pallone innamorati della propria selezione. Un tempo ricevere una convocazione rappresentava il salto di qualità, oro colato per la carriera di un giocatore, l’emozione forse più grande. Ma oggi, nell’era del business e della moneta facile, giocare con la propria selezione non è più primario.

Non può esserlo, perché se togliamo Europei, Mondiali o tornei estivi riconosciuti dalla Fifa, gli impegni internazionali arrivano sempre nei momenti meno opportuni, quando i campionati sono in ballo e le coppe richiamano l’attenzione del mondo intero. E un club come la Roma, che manda sempre una decina di propri tesserati in giro per il mondo nei weekend di stop per le nazionali, ne risente sempre moltissimo.

Uno dei casi più tremendi fu il ko di Nicolas Burdisso durante una sfida di qualificazione Mondiale tra Colombia e Argentina a novembre 2011. Crack al ginocchio e stagione finita per il centrale sudamericano, con la Roma di Luis Enrique che ne pagò le spese perdendo il suo leader, il quale non riuscì mai a tornare ai livelli precedenti all’infortunio.

La Roma ha sofferto sempre i viaggi intercontinentali dei suoi fenomeni sudamericani; gente come Cafu, Zago o Emerson ha perso miriadi di partite a causa degli impegni internazionali nel bel mezzo del campionato. La coppia Balbo-Fonseca negli anni ’90, uno argentino l’altro uruguagio, hanno dovuto dare forfait nella Roma di Mazzone più volte per ritardi aerei. Per non parlare di quei giocatori che, seppur acciaccati, non sono mai stati risparmiati dai loro ct: è il caso di Kevin Strootman, che a marzo scorso ha avuto le prime avvisaglie dell’infortunio al ginocchio con la maglia dell’Olanda, o di Miralem Pjanic sempre in campo con la Bosnia nonostante le poche presenze in giallorosso.

Ne ha sofferto Mattia Destro, che nell’estate 2013 ha partecipato all’Europeo Under 21 affaticando il menisco operato e restando fuori per tale motivo fino al dicembre successivo. Ha fatto discutere la convocazione in Brasile di Maicon, mai presente con la Roma fino a quel momento ma titolare in un’amichevole contro la Colombia. Infine il caso Keita, stanco e affaticato dopo le sei gare da titolare consecutive in giallorosso e non risparmiato dal ct del Mali Kasperczack. Risultato: contrattura grave al polpaccio per il quale rischia uno stop di un mese. Quando si dice il prestigio delle Nazionali…

Keivan Karimi (Twitter @KappaTwo)

 

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