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CORRIERE DELLA SERA Lotito: “La Roma costruirà lo stadio dove pascolavano i cavalli”

Lotito
Lotito

Un estratto dell’intervista rilasciata da Claudio Lotito al Corriere della Sera: 

(…) Vi siete contati e avete eletto alla guida della Federcalcio Carlo Tavecchio, uno che fa battute razziste, sulle donne, sugli handicappati.
«Tavecchio ha detto cose giuste nella forma sbagliata. È un ragioniere, ha senso pratico e una certa età: quindi magari è rimasto un po’ indietro… Trent’anni fa, come faceva quella canzone? Nel Continente nero\ potiponzi\ ponzi\ po’…».

La gaffe sui mangiabanane è costata a Tavecchio una squalifica dell’Uefa di 6 mesi.
«A parte che non è una vera e propria squalifica… ma poi mi spiegate, voi che fate la guerra a Tavecchio, come fa ad essere razzista uno che ha costruito due ospedali in Africa e adottato tre bambini?».

Dicono: Tavecchio è teleguidato da Lotito.
«Falso! Falsissimo! Tavecchio è un gran lavoratore…». (Lotito prende il cellulare, compone un numero. «Carlé, bello, so’ io… Senti: quante società coordinavi quand’eri a capo dei dilettanti? Ah… ecco, sì: 15 mila… No, niente, tranquillo, sta tranquillo…»). «Capito? Questo è uno capace di controllare 15 mila società! Un ex alpino, uno tosto. Con lui introdurremo la moviola, Blatter ci ha già dato l’okay, e poi, oh, abbiamo portato Conte sulla panchina azzurra».

Conte fa giocare la Nazionale in modo imbarazzante.
«Però vince. Embé?».

In Nazionale lei è a bordo campo perché…
«Perché, come consigliere federale, sono autorizzato. Punto».

Sul web la sfottono: girano fotomontaggi con lei che compare ovunque.
«M’invidiano! Vengo dal nulla, sono di successo, dormo tre ore a notte, gli parlo in latino, so’ colto. Anche a scuola: studiavo, prendevo voti alti. È una colpa essere bravi? Quando vedo arrivare Andrea Agnelli in Lega che si porta dietro portavoce, dirigenti, avvocati… Io vado da solo: com’è?».

Comunque la Roma costruirà lo stadio: la Lazio, per adesso, no.
«A parte che la Roma costruirà lo stadio a Tor di Valle, dove pascolavano i cavalli: io della Roma non parlo. Perché, se no, dovrei parlare pure dei conti della Roma…». (Si alza di colpo, chiama la segretaria: «In macchina, sul sedile, dovrebbe esserci una mela: me la fa portare dalla scorta?»). «Sto a dieta. Si vede? Mangiare poco, bere molto… E comunque, guarda, non è facile fare il presidente della Lazio in una città dove D’Alema è della Roma, il presidente del Coni Malagò è della Roma… Ma io reagisco, me ne frego, vado avanti… Mhmm… Mo’, però, tu come me la scrivi quest’intervista? » (È passato al tu quasi senza accorgersene). (…)

 

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