IL MESSAGGERO Conte-Garcia patto azzurro

Conte e Garcia
Conte e Garcia

(U. Trani) Un’ora di faccia a faccia. A quattr’occhi. Per chiarirsi dopo le stilettate del campionato scorsoe per firmare il patto di collaborazione.

Garcia invita Conte nel suo ufficio di Trigoria: lungo e piacevole confronto, a fine mattinata, per instaurare il nuovo rapporto.

Il ct farà di tutto per venire incontro al francese, tant’è vero che gli ha elencato i suoi metodi di lavoro, dalla preparazione atletica all’attenzione per i calciatori infortunati, dal sistema di gioco e a come deciderà le convocazioni per gli stage (mai prima di impegni di Champions o di big match).

ANCORA A TRIGORIA –  Un anno dopo, dunque, Conte torna al Bernardini (con la Juve preparò la Supercoppa Italiana in casa giallorossa). Lo ricevono Zanzi e Fenucci. Il ceo e l’ad si fermano al bar con il ct che assiste alla fase finale dell’allenamento. Alla fine della seduta, Garcia e i giocatori, da Totti a De Sanctis, vanno a salutare Conte che, prima di seguire l’allenatore giallorosso, si ferma con De Rossi, Destro, Florenzi e Astori. Colloqui individuali con gli azzurri di Garcia. il più lungo con De Rossi, punto fermo anche per il nuovo ct che a Torino avrebbe voluto pure i giovani Destro e Florenzi.

ANTONIO CHIAMA ANTONIO –  Prima tappa del tour di Conte, in direzione nord. Si presenta a Formello subito dopo le 9, dove resta un’ora: è la sua prima volta nel centro sportivo della Lazio. Lo aspettano Tare e Pioli: il ds fa gli onori di casa, l’allenatore lo presenta al gruppo. Il ct entra in campo: i biancocelesti si stanno allenando. Strette di mano per tutti i giocatori, complimentandosi con il giovane Cataldi, e abbraccio affettuoso con Marchetti. Pioli fa gli auguri di buon lavoro a Conte che elogia gli sforzi di mercato della società e si sofferma sulla crescita del talento Keita. A metà pomeriggio, poi, il ct convoca i tre nazionali in via Allegri: Candreva, Parolo e Marchetti. Il primo, sino a qualche settimana fa, lo avrebbe voluto riportare alla Juve e adesso invece gli consiglia di non muoversi dalla capitale. Conte, saltando da una panchina all’altra, resta della stessa idea e di conseguenza guarda ai propri interessi che, a pensarci bene, possono coincidere con quelli del giocatore. Che sarebbe stato titolare in bianconero e quini lo sarà in azzurro. «Con la Lazio diventerai un pilastro dell’Italia». L’effetto Lotito, gran cerimoniere (e suggeritore) durante l’insediamento del nuovo ct, non si arresta. Conte passa da Candreva a Parolo, presente nei 23 di Prandelli al mondiale in Brasile, e rassicura l’ex centrocampista del Parma. Può trovare spazio nelle prime due gare della stagioni. Ma il ct si dedica in particolare a Marchetti. Vuole recuperare il portiere che, meno di un anno fa, ha perso l’azzurro: «Dai, datti da fare: per me resti uno dei più forti».

RIUNIONE IN FIGC –  Usciti di scena i tre biancocelesti, Conte partecipa al vertice organizzativo, fissato dal dg Valentini, per chiarire quali saranno i rapporti con i media. Pronto il programma per le due gare contro l’Olanda (amichevole a Bari il 4 settembre) e la Norvegia (debutto nelle qualificazioni europee a Oslo il 9 settembre). Convocazioni sabato 30 agosto, appuntamento per gli azzurri a Coverciano il 31, prima della mezzanotte, partenza per Bari il 3 settembre e ritorno a Firenze il 5. Il ct spera di poter avere il sì della Figc per Filippi, come preparatore dei portieri part time (la Juve ha dato l’ok) e aspetta di conoscere il team manager (Cabrini, Antognoni o Rossi). Previsto anche un vertice con i suoi collaboratori. Oggi Conte sarà a Coverciano per vedere i tecnici delle giovanili e, se farà in tempo, andrà a seguire l’allenamento della Fiorentina. Tornerà più avanti a Napoli, dopo il blitz al San Paolo di martedì sera.

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