PRIMAVERA La presentazione delle otto finaliste

Ferri contrasta Crecco nell'ultimo derby
Ferri contrasta Crecco nell’ultimo derby

Otto convocati in prima squadra per l’ultima giornata di campionato, sei più Sanabria e Paredes in tournée ad Orlando con Totti e Rudi Garcia. Se è vero che la reale vittoria delle squadre Primavera è formare giocatori pronti per il palcoscenico dei grandi, allora lo Scudetto quest’anno dovrebbe andare senza dubbi alla Roma dopo un’accesa finale con la Lazio. Un derby di alto livello che il sorteggio ha voluto anticipare già nella partita di apertura: Roma-Lazio primo quarto di finale del tabellone del campionato Primavera “Trofeo Giacinto Facchetti”. Tutte le gare si giocheranno tra Rimini e Sant’Arcangelo di Romagna tra il 4 e l’11 giugno: i giallorossi arrivano da outsider insieme al Palermo, entrambe qualificate attraverso i playoff. I rosanero hanno pescato la Fiorentina, testa di serie come migliore seconda dei tre gironi. Il Chievo, vincitrice del girone B, ha trovato la Juventus di Fabio Grosso, mentre dopo il derby capitolino la partita più bella sarà Atalanta-Torino. Tutte compagini ricche di talento ma ognuno con determinate caratteristiche. Vediamole nel dettaglio.

ROMA

La qualità tecnica abbonda a Trigoria. Ai giallorossi nelle ultime due stagioni sono mancati un po’ di carattere e soprattutto forza fisica. A livello giovanile avere almeno un paio di giocatori fisicamente superiori alla media fa la differenza. Quest’anno De Rossi sembra poter avere tutti i tassalli al posto giusto grazie ai movimenti sul mercato di Sabatini: dopo un’intera stagione in prima squadra è stato convocato il ’94 Federico Ricci, a segno con una doppietta contro l’Inter, e il ’95 Luca Mazzitelli, con Garcia da gennaio. Non è stato convocato Jedvaj, ufficialmente per impegni con la Croazia U21 (i balcanici hanno giocato il 28 maggio…). Nel playoff (Romagnoli a parte, infortunato) hanno dimostrato come possono garantire il salto di qualità ad una rosa composta da ottimi elementi: Balasa, Boldor, Marin, Battaglia e Ferri (miglior marcatore stagionale con 11 reti) sono partiti per Orlando con la prima squadra con Somma e Pellegrini impegnati con l’Italia U19. Senza dimenticare i capocannonieri dell’ultimo Mondiale U17 Berisha e Vestenicky (entrambi ’96) arrivati nel mercato di gennaio e pronti a portare le reti del centravanti puro che sono state ammortizzate dalle ali tutte velocità e tecnica Cedric (7 gol) e Di Mariano (10 stagionali). Una fase finale importante anche in vista della Champions League giovanile che attende i giallorossi nella prossima stagione.

TORINO

I granata sono la squadra che ha sorpreso di più durante questa stagione: i ragazzi di Longo (sul quale è fortissimo l’interesse dei “cugini” juventini) sono stati trascinati dal gioiello Mattia Aramu, autore di 17 gol. Velocità, tiro potente e preciso, dribbling impressionante, visione di gioco per un giocatore offensivo completo che preferisce spaziare da sinistra a destra alle spalle di un riferimento avanzato. Per lui anche 4 panchine con Ventura, una in più del centravanti Emmanuel Gyasi (’94), giunto a 10 gol in campionato. La forza dei granata però è soprattutto nella fase difensiva, con il reparto meno battuto d’Italia: sole 21 reti subite. Una solidità che ha permesso al Toro di dominare il girone A, vinto con 15 punti di vantaggio su Juventus e Novara (bianconeri poi secondi per gli scontri diretti a favore). Non sarà disponibile per le finali l’attaccante ’94 Colombi, arrivato dall’Inter a gennaio nell’affare D’Ambrosio: per lui rottura del quinto metatarso del piede sinistro e tre mesi out. La stagione superlativa delle giovanili granata è accompagnata dalla Berretti che domenica 25 maggio si giocherà la finale scudetto contro la Ternana. Alla Primavera il titolo manca dalla stagione ’91-’92.

CHIEVO VERONA

I padroni del girone B sono stati i gialloblu di Paolo Nicolato, che però con 58 punti sono la peggiore delle prime. La stella della squadra è indubbiamente il capitano Victor Da Silva (’95), capocannoniere del campionato Primavera con 19 reti in 23 partite. Per il brasiliano anche una rete in Coppa Italia con la prima squadra che misteriosamente non l’ha mai più chiamato in causa. Guai però a sottovalutare il Chievo e pensare sia tutto in Da Silva: è una squadra composta da tanti ragazzi di talento. Hanno perso Tibolla a gennaio (passato alla Roma) ma in Demetrio Steffè (’96 e nazionale U18) hanno un esterno di fascia efficace in entrambe le fasi di gioco preso in prestito dall’Inter. Il gioco passa spesso per i piedi del montenegrino Toskic, preso dal Bari, e viene finalizzato o dal macedone Isnik Alimi (’94, 7 gol) o dal veronese Mattia Messetti, attaccante mancino autore di 10 gol. Il leader difensivo è il ’94 Simone Aldrovandi, prelevato dal Modena, mentre il talento di casa è Michele Troiani, terzino destro ’96 molto solido, convocato in U18.

LAZIO

I Campioni d’Italia in carica arrivano da dominatori del girone A con la Coppa Italia già in bacheca ma con la Supercoppa persa all’Olimpico contro la Juventus. Simone Inzaghi a gennaio ha sostituito Bollini ma il rendimento della squadra non ne ha minimamente risentito: miglior attacco d’Italia con 79 gol fatti. Un lungo infortunio ha tenuto fuori per quattro mesi Tounkara: sfortuna che ha però permesso l’esplosione di talenti come Lombardi (11 gol) e Palombi (10 reti) supportati da una squadra che poggia le sue basi su una fisicità devastante. Dai portieri Strakosha e Guerrieri che ben si sono alternati salendo spesso in prima squadra ai difensori centrali Ilari e Serpieri protetti dal gigante Elez spostato in posizione di mediano. Sulle fasce Pollace e Filippini garantiscono energia illimitata e protezione alle folate offensive di Crecco e Minala, due ragazzi che hanno già esordito in A e che potrebbero essere davvero il futuro dei biancocelesti. Il talento in rampa di lancio è Alessandro Murgia, regista dai tempi di gioco notevoli e dalla tecnica sopraffina. In avanti poi il rientro di Tounkara e la probabile discesa dalla prima squadra di Keita fanno della Lazio assolutamente la squadra da battere.

FIORENTINA

La super annata della Lazio ha messo in ombra l’altrettanto straordinaria stagione dei viola, giunti secondi nel girone C ad un solo punto dai ragazzi di Inzaghi. La Fiorentina può contare su una filosofia di gioco trapiantata dalla prima squadra alla Primavera: ricerca della giocata semplice ma vincente messa in pratica da ragazzi che al pallone danno del tu. Il talento più cristallino è quello del ’97 Luzayadio “Andy” Bangu, centrocampista universale capace di realizzare 15 reti oltre ad essere il fulcro della squadra di Semplici. Tra difesa e attacco però c’è materiale di prima qualità: i centrali Empereur (’94) e Madrigali, il terzino destro Venuti, il regista Capezzi, le ali Gulin e Fazzi fino al centravanti dal carattere difficile Gondo. Con i 64 punti totalizzati avrebbe vinto gli altri gironi. Anche essendo la miglior seconda, chi incontrerà la Fiorentina avrà poco da festeggiare. Lo Scudetto Primavera a Firenze manca addirittura dall’annata ’82-’83.

ATALANTA

Da almeno un ventennio quello bergamasco è uno dei vivai calcistici più floridi d’Italia da cui hanno attinto a piene mani tutte le big d’Italia, Juve in particolare (da Vieri negli anni ’90 a Padoin e Peluso oggi). Anche quest’anno, sotto la guida dell’ex giocatore della Roma Valter Bonacina, l’Atalanta si è confermata tra le migliori otto d’Italia. Si è qualificata seconda nel girone B, difendendo la qualificazione diretta proprio nell’ultimo turno in casa del Milan di Pippo Inzaghi. Il 2-2 finale ha permesso ai nerazzurri di staccare il pass alle finali dopo una stagione in cui hanno eliminato anche la Roma in Coppa Italia (1-0 a Bergamo) e sono arrivati sino ai quarti del “Viareggio”, eliminati dall’Anderlecht. Una squadra imperneata sulla forza del centrocampo composto dal nazionale Pugliese e dallo svedese Olausson, con la qualità del ’97 Tulissi e di Grassi (rientrato dalle 10 giornate di squalifica per un episodio di razzismo) pronta ad azionare gli attaccanti Bangal e Varano. Proprio Varano è uno dei talenti più puri di Bonacina, che spesso lo ha alternato con un altro trequartista dal futuro assicurato: Giacomo Parigi. In difesa Caldara e Savi garantiscono sicurezza davanti a Miori.

PALERMO

Se il Torino ha sorpreso durante il campionato, nessuno si aspettava che il Palermo riuscisse ad approdare alla Final Eight: i gol e la fisicità dei ’94 Malele, Embalo, Petermann e Aquino fanno dei rosanero la mina vagante di questa fase finale del campionato. Un mix di velocità e tecnica che trova la sua miglior espressione nel talento dell’Italia U18 Accursio Bentivegna (’96), capace di ribaltare con una doppietta la semifinale contro l’Udinese. Nove gol nella stagione regolare per l’ala destra siciliana, arrivato a dodici stagionali con una rete al “Viareggio” e le due ai friulani. I ’94 utilizzabili nelle finali sono quattro (nessun giocatore più vecchio è ammesso) e chissà se ce ne fosse necessità potrebbe scendere anche il centrocampista romanista Valerio Verre. Un rinforzo importante per una squadra da non sottovalutare.

JUVENTUS

Arrivata in sordina alle fasi finali con un cambio di allenatore a metà stagione: via Zanchetta, ecco l’eroe dei Mondiali 2006 Fabio Grosso. La Juve è riuscita ad ottenere il pass fermando l’ascesa del Novara proprio nello scontro diretto dell’ultima giornata terminato 1-1 e ha dimostrato di non saper fallire gli appuntamenti importanti, come la Supercoppa vinta in trasferta contro la Lazio. E’ la squadra con più stranieri: 13 ossia il 52% della rosa e non fa esordire un giovane in prima squadra dai tempi di Sorensen (2009). In emergenza totale, Conte quest’anno ha portato in panchina Filippo Romagna (’97) e Federico Mattiello (’96), due elementi portanti della Primavera e probabilmente i due migliori talenti della squadra che quest’anno non ha superato il girone di Youth League, eliminata dalla cantera del Real (6-2 a Madrid per gli spagnoli) e da quella del Copenaghen! Attenzione però ai due attaccanti classe ’96 dalla quadrupla nazionalità: il franco-marocchino Bnou Marzouk e il greco-inglese Anastosios Donis, 25 gol in due in tutta la stagione.

Daniele Luciani

Top