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LE PAGELLE DI FINE STAGIONE Garcia l’artefice della rinascita, Gervinho, Benatia e Strootman gli innesti decisivi. Francesco Totti è sempre l’architrave

Le Pagelle
Le Pagelle

Dopo una grande stagione vissuta tra l’euforia iniziale per le dieci vittorie consecutive e la piccola delusione finale per i tre k.o. conclusivi, è arrivato il momento di stilare un consuntivo di quanto avvenuto durante l’anno, assegnando i voti a ciascun componente della società, dai giocatori ai dirigenti, passando per l’allenatore.

PORTIERI:

De Sanctis 8: L’ex estremo difensore del Napoli ha donato sicurezza ad un reparto bisognoso di rigenerarsi dopo i disastri delle ultime due stagioni e ha mostrato una padronanza del ruolo necessaria per una squadra degna di grandi ambizioni. Tante le castagne dal fuoco tolte nei momenti cruciali, con interventi decisivi e parate mai spettacolari ma sempre efficaci. Uniche due pecche la punizione di Brivio a Bergamo (con la colpevole partecipazione della zolla dell’Atleti Azzurri d’Italia) e l’autogol nella semifinale d’andata di Coppa Italia contro il Napoli. Speriamo che l’intervento al gomito non lo condizioni per la prossima stagione. Adrenalinico!

Skorupski 7: Solo due le apparizioni nel corso dell’anno, contro la Sampdoria a gennaio in Coppa Italia e con la Juventus nella penultima giornata di Serie A. Ottime le doti mostrate sia nel gioco con i piedi che nel piazzamento tra i pali, senza tralasciare il coraggio nelle uscite. Sono rimasti tutti favorevolmente impressionati dalla personalità insolita per un ragazzo di appena 23 anni specie in un ruolo complicato e solitario come quello del portiere. E’ presto per montarsi la testa ma siamo sulla buona strada. Sulle orme di Neuer!

DIFENSORI:

Maicon 8: Arrivato tra lo scetticismo generale e con profondi dubbi di tenuta fisica, il laterale brasiliano ha risposto da vero campione, donando spinta e consapevolezza alla squadra con una continuità di tutto rispetto. Il premio finale è il mondiale in patria conquistato con pieno merito e con la consapevolezza di essere finalmente tornato nel calcio che conta. Gente da Champions!

Benatia 8: Dopo la partenza di Marquinhos in molti si domandavano se fosse possibile migliorare una difesa disastrata dando via il suo pezzo migliore e affiancando a Leandro Castan un giocatore con caratteristiche apparentemente simili. In molti dimenticavano, però, che Mehdi era stato tra i migliori tre difensori della Serie A nelle ultime due stagioni e di lento ha forse solo il modo di parlare. Roccioso nei contrasti e leader autorevole della seconda retroguardia meno battuta d’Italia (la migliore senza le tre bruttissime uscite conclusive) ha pian piano preso le redini dello spogliatoio diventandone uno dei punti di riferimento. Un punto in meno lo diamo per via delle dichiarazioni rilasciate dal ritiro della sua nazionale che puzzano tanto di mercenario. Forte, ma figlio del calcio moderno!

Castan 8: Completamente trasformato rispetto al centrale lento e impacciato ammirato nella scorsa stagione.Vuoi per il cambio di allenatore (via l’indigesto Zeman), vuoi per una preparazione finalmente svolta dopo un’estate di vacanze (nel 2012 arrivò dopo la Libertadores direttamente in ritiro) ha incarnato al meglio le idee del proprio allenatore creando con il collega marocchino la coppia meglio assortita del nostro campionato. Peccato non vederlo in Brasile per una scelta assai discutibile di Felipe Scolari. Imperioso!

Balzaretti 7: Fino a novembre, quando i problemi di pubalgia hanno avuto il sopravvento, sembrava aver ritrovato la gamba dell’Europeo di Polonia e Ucraina. Rimarrà indelebile il ricordo del suo gol nel derby di andata che ha segnato il riscatto dopo l’incubo del 26 maggio e l’emozionante esultanza sotto la Curva Sud a base di corsa e lacrime. Anche se fosse arrivato al capolinea della sua esperienza capitolina non verrà comunque mai dimenticato dal popolo romanista. Sfortunato!

Torosidis 6,5: Se pensi al concetto di affidabilità abbinata al mondo del football ti viene in mente qualcuno come il Toro. Sempre all’altezza della situazione sia che si trattasse di ricoprire la fascia destra o la sinistra, pochi picchi ma rendimento costante. Parafrasando il gergo cestistico, un prefetto sesto uomo. Puntuale!

Romagnoli 6,5: Il suo momento è arrivato all’improvviso, dopo i problemi fisici di Balzaretti e Dodò e in un ruolo mai ricoperto in precedenza. La risposta è stata di ottimo livello, con una maturità difficile da prevedere e con una professionalità insolita a 19 anni. Paradossalmente peggio quando è stato impiegato al centro della difesa. Zeman sui giovani non sbaglia mia, predestinato!

Dodò 6: Alti e bassi per il terzino scuola Corinthians. Partenza sotto tono, poi qualche bella prestazione intervallata da tante pause. Improvvisamente un salto di qualità in concomitanza delle sfide con Atalanta e Milan e un finale nuovamente apatico. La mazzata decisiva l’infortunio al ginocchio rimediato nell’amichevole ad Orlando. Calvario senza fine!

Toloi 6: Subentrato a gennaio, è rimasto a guardare per oltre un mese prima di esordire dal primo minuto contro il Torino. Onesto lavoratore della retroguardia, non sembra aver lasciato la giusta impressione per meritare un riscatto comunque oneroso (5 milioni di euro). Buon  rientro a Sao Paulo!

* Burdisso 5: Dopo una lunga parentesi in maglia giallorosa la smania di andare via nel mercato di riparazione per poter giocare di più e centrare la qualificazione al mondiale, costringendo la società a cambiare i piani in corsa e arrangiarsi a tempo quasi scaduto. Fatto sta che Sabella non lo ha inserito nella lista dei 23 e il Brasile lo guarderà da casa comodamente davanti alla Tv.

CENTROCAMPISTI:

De Rossi 7,5: Specie nella prima parte di stagione si è finalmente rivisto il centrocampista completo e tatticamente insostituibile del periodo spallettiano. Volano funzionale sia alla fase difensiva  che all’impostazione offensiva, è entrato subito nelle grazie di mister Garcia, riprendendo in mano la squadra come non accadeva da tempo. Unica pecca le troppe giornate di squalifica maturate nel corso dell’anno, ma lì non è solo colpa sua. E’ un piacere riaverti…

Pjanic 7,5: Per il talento bosniaco è giunto il momento della consacrazione dopo le ottime premesse gettate nelle prime due annate romane. Più nel vivo del gioco e accompagnato da una continuità diversa, ha saputo ritagliarsi uno spazio da protagonista nella maggior parte delle gare. Ciliegina sulla torta la scelta di rinnovare il contratto per quattro anni, sposando il progetto giallorosso per vincere insieme. Ma che gol hai fatto con il Milan?!

Strootman 8: Solo un infortunio del genere poteva frenarne l’ascesa feroce verso il podio dei migliori centrocampisti europei. Che fosse un giocatore di tutto rispetto era noto (bastava guardare le partite del Psv) ma immaginarsi un impatto così forte e deciso nel nostro campionato era più che ottimistico. La sua presenza ha permesso di rivitalizzare molti interpreti del gruppo e donare all’ambiente una mentalità internazionale di cui c’era un enorme bisogno. Senza voler scomodare a tutti i costi i santi, ma il suo avvento ha ricordato quello di un certo Paulo Roberto. Ci vediamo a settembre per la Champions!

Nainggolan 7: L’uomo giusto al posto giusto. Strappato alla concorrenza della Juventus si è calato come un guanto nell’ambiente romano allungando le scelte a disposizione di Garcia e permettendo alla squadra di fare un altro piccolo salto di qualità. Sostituire uno come Kevin  senza farne sentire troppo la mancanza non è cosa di poco conto. Un piccolo appunto: meno Twitter per favore…!

Taddei 8: Rodrigo merita l’applauso a scena aperta di tutti i romanisti per quanto fatto in dieci anni di permanenza giallorossa e per il congedo dell’ultima stagione. Alla faccia di chi ruba i salari, lui ha mantenuto alta la concentrazione pur essendo ai margini del progetto tecnico, per poi prendersi una grande rivincita sul campo, nell’ennesimo ruolo ricoperto in carriera. Professionista esemplare!

Florenzi 7: Innanzi tutto gli spetta il premio per il miglior gol dell’anno in casa Roma con quella fantastica rovesciata sotto la Curva Nord all’Olimpico con il Genoa. E’ stato anche il giocatore con maggior numero di presenze e il capocannoniere per buona parte del girone d’andata. Inventato dal mister come esterno d’attacco ha saputo integrarsi alla perfezione nel tridente con Totti e Gervinho, ricordando un po’ Perrotta per movimenti senza palla e voglia di attaccare lo spazio. Su di lui Prandelli ha preso la decisione sbagliata. Duttilità e fantasia!

*Bradley 6: Giusto inserirlo visto che 2 degli 85 punti conquistati sono merito suo con il destro preciso che è valso il successo di Udine per la nona vittoria consecutiva. Grazie anche per i quasi 9 milioni di euro portati per la cessione al Toronto. Prezioso!

*Marquinho 5,5: Nella prima parte di campionato trascorsa nella capitale poco o nulla da segnalare. Molto meglio nella più piccola realtà di Verona, dove con Toni e Iturbe ha costituito un ottimo reparto offensivo, quasi degno dell’Europa League. Senza rimpianti…

ATTACCANTI:

Totti 10: Non è possibile dare meno del massimo all’emblema di questa società, detentore di tutti i record e ancora una volta tra i migliori sul rettangolo verde, nonostante i 37 anni suonati. La forza tattica della Roma di Garcia è stato ristabilire un tridente con il capitano al centro dell’attacco a galleggiare tra le linee e pronto ad ispirare le ali veloci. Guarda caso il periodo più difficile è coinciso con il suo infortunio e l’assenza forzata per quasi due mesi. …Errore tuo, Dieci si dà solo a Falcao…

Gervinho 8: Vederlo sgroppare per 30 o 40 metri con una stola di avversari al seguito è stato un vero piacere e anche uno stupore per chi ricordava la versione apatica e dimessa dell’ivoriano in quel dell’Emirates. La simpatia innata trasmessa dal suo modo di interpretare il calcio e di regalare allegria, già solo con le espressioni del viso, lo hanno reso un facile beniamino della tifoseria, esaltata anche dai 12 gol, molti dei quali dall’importante peso specifico. Il figlioccio di Garcia conquista il Colosseo, ma occhio alle scarpe…

Destro 7: Il capocannoniere di quest’anno con 13 gol all’attivo. La sua stagione è cominciata solamente a dicembre con il timbro decisivo contro la Fiorentina, dopo il lungo calvario seguito all’intervento al menisco esterno del ginocchio. Ha rapidamente scalato le gerarchie dell’allenatore costringendolo a ridisegnare il reparto offensivo e aggiungendo quel pizzico di malizia sotto porta che era forse mancata in alcune circostanze. Protagonista involontario della querelle con Sky per la squalifica di Cagliari e desaparecido nell’ultimo scorcio di torneo. Bomber vecchio stampo!

Ljajic 6,5: Le premesse erano di tutto rispetto per il talento espresso con la Fiorentina e per il ruolo di sostituto di Lamela con il quale aveva raggiunto Trigoria. I riscontri del campo sono stati altalenanti con grandi picchi (inizio scoppiettante con Verona e Lazio) e molte pause, forse troppe. Il voler essere protagonista a tutti i costi con la richiesta di un posto fisso tra i titolari lo ha penalizzato nel rapporto con Garcia e dopo l’errore di Napoli su Ghoulam ha visto molta panchina. Rimane in bilico sul mercato, conferma o partenza questo è il dilemma…

Bastos 5: L’unico vero errore nella campagna acquisti 2013/2014. Garcia spinge per averlo, soffiandolo alla concorrenza di Benitez e prova a schierarlo sia da terzino che da esterno alto senza ottenere mai una risposta adeguata. Il riscatto dagli Emirati Arabi è praticamente impossibile. Au Revoir!

*Borriello 6,5: Anche lui rientra nelle valutazione grazie al colpo di testa vincente contro il Chievo per la storica decima vittoria consecutiva di inizio stagione. Dopo la parentesi al West Ham lo ritroveremo a Trigoria a metà Luglio.

GIOVANI:

F.Ricci, Mazzitelli, Jedvaj s.v.: Non è giusto esprimere giudizi su ragazzi di 18 anni ancora in fase di formazione. Ognuno di loro ha un talento riconosciuto dallo staff tecnico e dovrà cercare di maturare per tirarlo fuori nel minor tempo possibile. Una piccola postilla per il difensore croato, arrivato tra mille squilli di tromba e finito nel dimenticatoio fino alla trasferta di Genova. Ancora tante pagnotte da mandar giù!

ALLENATORE:

Garcia, Fichaux, Bompard 9: Il vero artefice di questa strepitosa e inaspettata annata è l’uomo proveniente da Nemours. Arrivare dopo il 26 maggio era quanto di più difficile si potesse immaginare specie per un tecnico francese avulso dalla realtà italiana. Il solo ricreare una “voglia di Roma” è stata un’impresa degna di nota, sfociata in un secondo posto e in una qualificazione diretta alla prossima Champions League che abbrevia i programmi societari di crescita. Lui rappresenta l’uomo giusto da cui ripartire dopo due anni di scelte sbagliate. Provvidenziale!

DIRIGENTI:

Sabatini 9: Chiudere con circa 22 milioni di attivo il mercato estivo costruendo una rosa in grado di competere con la Juventus fino alla fine ha dell’incredibile e testimonia la bontà delle scelte del direttore sportivo. L’opera di scouting proseguita nella finestra di gennaio con l’arrivo di molti ragazzi validi per il futuro non ha incrinato la mission societaria di lanciare giovani talenti. Ora che la base è ottima e che le fondamenta sono gettate occorre solo terminare la costruzione del palazzo. Complimenti!

Baldissoni 7: Silente a volte troppe remissivo nella battaglia mediatica a distanza con la “Vecchia Signora” ha rimpiazzato senza problemi il partente Baldini con uno stile non troppo diverso ma decisamente più efficace, almeno nella gestione interna. Dg per un giorno.

Pallotta 8: La presentazione dello stadio è il primo passo verso qualcosa di straordinario se si pensa alle difficoltà che l’imprenditore americano dovrà affrontare per la realizzazione definitiva. Dover investire circa 800 milioni di euro per costruire anche le infrastrutture a margine del progetto di Tor di Valle rappresenta una sfida senza uguali che potrebbe consacrare nella storia il presidente a stelle e strisce. Anche una maggiore vicinanza alla squadra durante questi mesi è stata una positiva novità da cui ripartire per la lotta al vertice. Un uomo al comando!

 

A cura di Angelo Maria Papi

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