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LA REPUBBLICA Prandelli, il pieno di fiducia finalmente il contratto e la voglia matta di Rossi

Cesare Prandelli
Cesare Prandelli

(E. Currò) – Ci siamo svegliati contenti ». Prandelli alludeva al trionfo di Renzi. Il ct dal voto palese lo incontrerà a Roma o a Coverciano, prima di volare in Brasile. Ma ieri ha avuto altri due seri motivi per sorridere. Uno è Pepito Rossi. «Con grandi sacrifici sta sognando a occhi aperti». L’altro è la firma del biennale fino a Euro 2016. Per la prima volta il risultato della Nazionale al Mondiale viene svincolato dagli effetti collaterali, per giunta alla vigilia della partenza. La mossa del presidente della Figc Abete è segno di fiducia totale: unisce il proprio destino a quello di chi ha rilanciato, col secondo posto a Euro 2012, una scuola in disarmo dopo il tracollo del 2010 in Sudafrica. La ratifica era annunciata da 3 mesi e oggi, in consiglio federale, verrà ufficializzata. La lunga gestazione aveva alimentato le voci sull’estremo tentativo di Berlusconi di portare al Milan «il solo capace di gestire Balotelli». Ma è dipesa dalla definizione legale dei cosiddetti “diritti d’immagine condivisi”. La rinnovata veste contrattuale garantirà infatti a Prandelli un aumento contenuto dell’ingaggio, in linea con la moratoria di Renzi sulle spese degli enti pubblici, e frutterà alla federazione introiti supplementari. Ottenuto l’aumento dello stipendio – da 1,3 milioni netti l’anno a 1,6 – il ct cede alla Figc lo sfruttamento della propria immagine, in cambio di una percentuale (la cifra ufficiosa è tra il 60 e il 70%) sui maggiori ricavi per la federazione.

Esempio: ciascuno degli sponsor istituzionali, che stanno per discutere il rinnovo quadriennale, pagherà di più, potendo utilizzare per la propria campagna pubblicitaria l’immagine di Prandelli. Il quale, a sua volta, compenserà la potenziale differenza di stipendio, rispetto a un grande club, grazie alla suddetta percentuale, alla delega alla Figc di fare da filtro per le sponsorizzazioni personali e all’alta qualità della vita, nella sua città di residenza. Resteranno consuetudine le campagne sociali, come quelle antimafia. Abete aveva gettato le basi della firma l’11 marzo alla Borghesiana, durante lo stage azzurro, e in un successivo appuntamento, col vicepresidente Albertini e il dg Valentini, aveva limato i dettagli. Ieri Prandelli ha tolto ogni velo. «Abbiamo appena firmato. Dei contenuti parleremo a settembre». Dopo il Mondiale la questione diventerà tecnica: non tanto per l’eventuale ruolo di supervisore (Sacchi, coordinatore delle Under, non ha sciolto le riserve sulla permanenza, ma il suo ruolo è comunque indipendente e Prandelli già ora ha un diretto contatto con Di Biagio ct dell’Under 21), quanto per le prospettive dell’intero movimento. Il ct è preoccupato per il ritardo accumulato dai club italiani nel reclutamento e nell’addestramento: chiederà riforme urgenti, da condividere con le Leghe. Da oggi, tuttavia, la testa è al Mondiale. «Quattro giorni di allenamento alla sopportazione: fisica, tattica, mentale. Darò la lista dei 23 dopo la partita di sabato con l’Irlanda». I 90’ di Londra sono lo spartiacque per Rossi, atteso da importanti test sulla forza.

Oggi sembra in rimonta su Destro, come Verratti, per talento e freschezza, su Aquilani e Parolo. Paletta è in forse (polpaccio). Darmian cerca lo sprint su Maggio o Abate. Stamattina Buffon, tra gli inamovibili che hanno prenotato le 12 camere del ritiro di Mangaratiba per i familiari, parteciperà al Sestriere al convegno nel decennale della scomparsa di Umberto Agnelli. Al rientro dovrà placare Balotelli, amaro con GQ. «Gli errori li pago sempre, ma se fossi bianco mi mandereste solo a quel paese. Il problema non sono le cose che faccio, ma che queste cose mi siano “permesse”. Se la prendono con me gli stupidi e gli ignoranti».

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