IL ROMANISTA Pjanic fino al 2018! “Per vincere”

Pjanic
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(V. Meta) Aveva lasciato l’Olimpico stremato e felice dopo aver schiantato il Milan, l’ha ritrovato per salutarlo emozionato, sorridente e con tre anni in più sul contratto. Alla fine di una trattativa durata mesi, Miralem Pjanic ha firmato fino al 2018. L’annuncio è arrivato a ridosso del fischio d’inizio con la Juve, nello stile secco di un comunicato ufficiale: “L’A.S. Roma S.p.A. rende noto di aver raggiunto con Miralem Pjanic l’accordo per il prolungamento del contratto economico per le prestazioni sportive ad oggi in vigore – si legge nella nota della società -, la cui naturale scadenza era prevista per il 30 giugno 2015. Il nuovo accordo ha durata quadriennale, con scadenza fissata al 30 giugno 2018”. Guadagnerà 2,9 milioni a stagione più bonus. Si parla di una clausola di rescissione molto alta.

Decisamente più romantiche le parole del centrocampista: «Non ho mai pensato di andare via. Le trattative sono state lunghe, ma è sempre così. Poi è vero che è successo in un anno importante. Io a un certo punto volevo concentrarmi sulle partite, ma la mia volontà la sapevano dall’inizio la società e il mister. L’ho detto sempre che volevo rimanere. Sono felice, ci sono state tante offerte. Quali? Non entro nel merito perché il mio futuro è stato sempre qua, con un mister che conta molto per me. Giochiamo un calcio che mi va bene, penso di aver fatto la scelta giusta. La Roma è nata per vincere. Abbiamo fatto bene quest’anno e ci aspetta una stagione in cui dobbiamo andarci a prendere dei titoli. Spero che tutti rimangano perché con questa squadra possiamo fare bene».

Restare per rilanciare, insomma, con la sensazione diffusa che il meglio debba ancora venire, specie se in panchina siede uno come Rudi Garcia: «Sì è vero, questa squadra mi esalta – continua Pjanic -, ma posso farvi vedere ancora di più. La mia scelta è sempre stata tecnica. Da sempre ho scelto così: anche quando sono arrivato alla Roma c’era un mister che giocava un certo tipo di calcio. Ma il mister ha pesato nella mia scelta. È grazie a lui che sono rimasto e sono qui per vincere nei prossimi anni».

Si è congedato dalla Roma (giovedì raggiungerà in ritiro la Bosnia che ha trascinato al Mondiale e a Genova non ci sarà) con una sconfitta immeritata, che non toglie niente a una stagione indimenticabile: «Era una gara da pari, l’hanno vinta loro, complimenti. Cos’hanno più di noi? Che giocano insieme da tre anni con lo stesso allenatore. Noi, però, ci siamo e a loro dico che rivediamo l’anno prossimo. Se sarà una Roma da scudetto? Sicuramente sì, noi abbiamo fatto una grande stagione. Questo gruppo è fatto per vincere, la mentalità è cambiata, c’è il mister ed è grazie a lui che sono rimasto».

Si parlerà (ma non troppo, perché c’è da scommettere che il codice etico avrà le sue eccezioni) della gomitata di Chiellini non vista dall’arbitro: «Un contatto c’è stato, ma lì per lì non ho visto chi era, avevo il sangue e l’ho fatto vedere all’arbitro, che non ha dato il cartellino. Non è la prima volta che arriva così, non voglio parlare di certi giocatori e certe situazioni che non fanno parte del gioco, però il colpo l’ho ricevuto e avevo il sangue». Lo aspetta un’estate di superlavoro, a partire da giovedì: «Vogliamo portare il nostro Paese in alto, superando il girone. Il nostro desiderio è far felice la gente. Per questo a Genova non ci sarò». Ai romanisti basta sapere che ci sarà l’anno prossimo.

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