IL FATTO QUOTIDIANO Stile Conte: la colpa è sempre degli arbitri. E guai a fare domande

Antonio Conte
Antonio Conte

(P.Ziliani) Se è vero che Antonio Conte nella classifica degli allenatori più pagati al mondo è 18° con 3 milioni e sta trattando il prolungamento fino al 2018 a 5 milioni, sarà bene che Andrea Agnelli inserisca nel contratto una clausola chiara: “In caso di uscita dalle Coppe, è vietato piagnucolare senza fornire una spiegazione valida. Convincente”.

Eh sì: perché se l’allenatore di un club chiamato Juventus, che dispone di 5 top-player (Pirlo, Tevez, Pogba, Vidal, Buffon) che Benfica e Galatasaray nemmeno si sognano e di due campioni (Llorente, Marchisio) che nella rosa di Jesus e di Mancini brillerebbero come stelle, viene sbattuto fuori dal Benfica – e prima, in Champions, dal Galatasaray – e si presenta in tv a dire che la colpa è dell’arbitro che ha permesso al Benfica di “giocare in modo ostruzionistico” (sic), come a Istanbul era stata colpa dell’arbitro che aveva consentito ai turchi di giocare sotto la neve (doppio sic), senza spiegare perché per Drogba la neve sia un bene e per Tevez un male, la domanda è: ma Conte pensa che la gente sia cretina?

Perfino Mourinho, che nell’era A. C. (avanti Conte) era l’indiscusso campione dei lamenti, non ce la fa a tirare sempre in ballo gli arbitri dopo figure barbine come l’ultima contro l’Atletico. “In un minuto è cambiato tutto – ha detto mercoledì –: prima Courtois ha fatto parata impossibile su Terry, poi su prosecuzione di azione Eto’o ha fatto fallo da rigore e tutto è finito”. Una mammoletta in confronto al Conte idrofobo del dopo-Benfica (e del dopo-Galatasaray).

LA VERITÀ è che Conte si sta superando: al titolo di campione d’Italia con la Juve ha aggiunto quello (ad honorem) di campione del mondo di arroganza. E forse sarebbe il caso che qualche Fracchia dei salotti-tv (se aspettiamo che qualcuno faccia al mister domande “sconode” nei post partita in tv caschiamo male. Si rischia la lesa maestà) o qualche Fantozzi della Real Casa cominci a metterlo in riga. Perché se è vero che il solo Pogba, con i suoi 70 milioni, vale l’intera squadra del Benfica, il sospetto è che la differenza tra le due squadre l’abbiano fatta gli allenatori. Jesus ha raggiunto per il secondo anno la finale di Europa League (persa 1-2 nel 2013 contro il Chelsea) dopo aver vinto lui pure il campionato e dopo essere uscito dalla Champions con molto più onore di Conte (10 punti contro i miseri 6 della Juve, eliminato per classifica avulsa con l’Olympiakos). Il tutto con un Benfica che in quanto a classe sta alla Juventus come l’Upim sta ai magazzini Harrods. Diciamolo: Agnelli e Marotta, l’estate scorsa, hanno consegnato a Conte un bolide da F1 che non solo è uscito di pista al primo giro, ma iscritto alle Mille Miglia si è fatto superare in tromba da macinini e auto d’epoca.

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