GAZZETTA DELLO SPORT Totti senza freni “Nuova maglia, nuovo scudetto”

Totti
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(C. Zucchelli) Non è passato neanche un anno da quando Francesco Totti indossava la maglia senza sponsor tecnico e, col contratto in scadenza, si lasciava andare a una battuta: «È l’ultima che indosso». La Roma si ritrovava dopo il 26 maggio, i volti tirati, Garcia sembrava solo una scommessa: dodici mesi dopo a Piazza Ragusa dove la Nike, con un mega evento presenta le nuove magliette, i sorrisi sono più ampi. Totti, accolto da un gigantesco murales, è sereno e rilassato e guarda al futuro con ottimismo: «Questa maglia è bellissima, la migliore della mia carriera, ma dobbiamo riempirla di trofei». In attesa del main sponsor che ancora non c’è, Totti sogna lo scudetto: «Ne ho già vinto uno, fare il bis sarebbe fantastico visto che so quanto è bello».

Sogni e vacanze Alle prese con l’ultimo impegno ufficiale della stagione, così come la moglie Ilary, che ieri ha condotto l’ultima puntata delle Iene, Totti si prepara ad andare in ferie: un mese e mezzo di relax tra gli Stati Uniti e la casa di Sabaudia. Tanto riposo, con un occhio particolare alla forma fisica. «Perché spiega per mantenersi al top bisogna sempre fare grandi sacrifici». Rossa, con le maniche gialle e un colletto a polo che tanto piace ai tifosi, la maglia (prezzo 86 euro) ha all’interno la scritta «La Roma non si discute, si ama». Totti la conosce bene: «È un’idea che hai dentro, chiunque viene a Roma se ne rende conto».

La sfida a Luis All’evento Nike (è comparso ancora lo striscione «No al nuovo stemma ») erano presenti il d.g. Baldissoni e l’a.d. Zanzi, mentre il presidente Pallotta ha seguito tutto dagli Usa, orgoglioso di aver messo sulle maglie della Roma il «baffo» più celebre al mondo. «Siamo felici ha detto di mostrare questa divisa al mondo intero». E c’è da credergli, visto che uno dei motivi per cui è stato rescisso il contratto con Kappa è proprio la volontà di avere un brand esportabile con facilità ovunque. Con la stessa facilità Totti spera che la società riesca «a migliorare la rosa, mancano pochi tasselli, sta a loro prendere giocatori forti». Intanto, sogna la Champions («Non vediamo l’ora di entrare nei maggiori stadi d’Europa») e «bella sfida, quella al Barcellona» del suo ex allenatore Luis Enrique. L’uomo che, una notte d’estate del 2011, lo tolse dal campo per far posto a Okaka nei preliminari di Europa League e qualcuno disse: «È la fine di Totti». Tre anni dopo, il capitano sorride e si gode la sua nuova maglia.

 

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