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IL TEMPO Garcia: “Dopo Bosman ora la legge Destro”

Garcia in conferenza stampa
Garcia in conferenza stampa

(E. Menghi) Cancellare il retrogusto amaro di una squalifica destinata a fare giurisprudenza con una vittoria che addolcirebbe la Pasqua. La Roma va a Firenze senza Destro e con il risultato della Juventus già in classifica. Garcia, eterno insoddisfatto ma anche eterno sognatore, non se la sente di parlare di campionato chiuso e spera che, nel momento in cui nessuno se l’aspetta più, possa arrivare una bella sorpresa. Magari dentro l’uovo. L’arrivo del Bologna allo Stadium non sembra poter far rumore, ma la matematica ancora lascia spazio alla speranza di una rimonta che farebbe la storia.

Un po’ come l’ha fatta, nell’ambito normativo, la conferma delle tre giornate di stop per Destro, punito dalla moviola a posteriori: «Ho lottato sempre per la moviola in campo e sono veramente contento – ironizza il francese in sala stampa – di vedere che questa cosa si è realizzata. C’è stata una legge Bosman, ora esiste una legge Destro. Speriamo si usi in Europa, mi auguro che si applichi a tutti questa regola». Perché sia fatta sempre giustizia, nel bene e nel male: «Queste cose non possono andare solo in un senso. Per esempio, il rigore negato a Cuadrado, con il giocatore ammonito e squalificato. Non deve essere sempre una cosa negativa, può servire per aiutare il calcio. Adesso si può aiutare di più. Sarebbe un bene per gli arbitri, oppure dovremmo fare in modo che i telespettatori non vedano dieci volte la stessa azione, togliendo i replay». Provocatorio Rudi, che non ha gradito la discrezionalità delle tv. «Fortuna», se così di può dire, che la Juventus ha iniziato la fuga già da qualche tempo, altrimenti l’assenza del capocannoniere della squadra avrebbe fatto molto più clamore. Mattia aveva iniziato il suo campionato proprio contro la Fiorentina, lo scorso dicembre, e si era presentato con un gol al ritorno dall’infortunio. Prima la Roma aveva fatto a meno di lui, era stata costruita senza un vero centravanti, e così come era allora sarà d’ora in poi. Almeno fino al fatidico scontro, forse, diretto con la squadra di Conte: «Destro farà un programma fisico specifico, non era previsto ma dovrà farsi trovare pronto per le ultime due partite, che potrebbero essere decisive».

Mancherà l’uomo capace di segnare un gol ogni 85 minuti, ma la forza di squadra resta intatta ed è lì che sta il segreto di Rudi, e anche di Montella: «Mi piace il gioco della Fiorentina, è molto europeo. All’andata è stata una bella partita, spero per i tifosi che sia una gara dello stesso livello. Ci saranno grandi individualità, ma anche due bei collettivi. Sappiamo che è un campo difficile, ma faremo di tutto per vincere. Poi, alle 22.50, vedremo la classifica». La Juventus stavolta scenderà in campo prima dei giallorossi, ma i 105 minuti che passeranno tra un fischio d’inizio e l’altro non cambieranno di una virgola le intenzioni di Totti e compagni: «Non cambia nulla giocare per ultimi. Avrei firmato con il sangue per questo secondo posto, ma la stagione non è finita. Io dico che quando le cose le si aspettano di meno, magari succedono». E non tornerebbe indietro nemmeno una volta Garcia: «Non ho rimpianti, penso alle prossime gare da giocare. Non ho la palla di vetro e non so se la Juventus verrà qui a festeggiare lo scudetto: è una possibilità, oppure, magari, potrà essere una partita decisiva per il campionato».

E per il futuro. Perché lì si tireranno le somme per ricostruire, stavolta partendo da ottime fondamenta: «Dobbiamo essere certi della posizione in classifica, poi parlerò con Sabatini e con il presidente. Ora non guardo ai casi singoli, dico solo che mi piacerebbe avere la stessa rosa rinforzata con qualche acquisto». In stile Nainggolan, giocatore pronto all’uso e all’altezza degli obiettivi. Per Radja è stata una settimana difficile, ma i guai in famiglia non interessano Garcia: «Mi importa la vita sportiva, non quella privata. Lui è sereno». Destro sorride un po’ meno.

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