IL MESSAGGERO Una Roma senza freni

Destro

(U. Trani) – «L’obiettivo, da qui alla fine, è provare a vincerle tutte». Baldissoni, come Garcia, non si arrende e tiene aperta la corsa scudetto. «Sperare è legittimo» chiarisce il dg, allineandosi all’allenatore che, prima ancora di conoscere il risultato del San Paolo, era stato esplicito: «La Juve, fino a quando il discorso non sarà chiuso, non ha ancora vinto niente». Rudi, insomma, non fa il vago. Punta a conquistare il maggior numero di punti, ne ha 24 a disposizione (contro i 21 di Conte), cercando di allungare la nuova striscia di successi: quattro di fila, seconda serie positiva della stagione dopo quella record delle 10 vittorie consecutive nelle prime 10 partite del torneo.

GESTIONE OCULATA Vincere, dunque, senza guardare il distacco dai campioni d’Italia. Cominciando dalla gara di domani contro il Parma, con 82 minuti da recuperare, dopo la sospensione del 2 febbraio. La tappa è fondamentale, anche perché le rivali non scenderanno in campo. Prendere i 3 punti significherebbe soprattutto staccare di 9 punti il Napoli terzo che, avendo la peggiore differenza reti negli scontri diretti, dovrebbe poi recuperare 10 punti alla Roma per arrivare davanti ed entrare direttamente in Champions. Dal comportamento dei giallorossi a Reggio Emilia si è capito benissimo che, già domenica, la priorità era stata data proprio alla sfida contro la formazione di Donadoni. L’ospite di domani è tenuto in grande considerazione nello spogliatoio di Trigoria. Nessuno si fa ingannare dalle due sconfitte di fila e sempre con un gol di scarto, a Torino contro la Juve e all’Olimpico contro la Lazio, con risultati in bilico fino all’ultimo secondo (2-1 e 3-2) che hanno interrotto il periodo di imbattibilità durato 17 gare. Ecco perché contro il Sassuolo, ottenuto il vantaggio con Destro, ogni attenzione è andata alla gestione del match. Possesso palla, staticità e ritmo bassissimo. Atteggiamento possibile solo perché l’avversaria non creava problemi.

ROTAZIONE CON IL BILANCINO E’ vero che la Roma avrebbe dovuto chiudere prima l’incontro, senza aspettare il sesto (e ultimo) minuto di recupero. Ma bisogna ammettere che, per la mediocrità del Sassuolo, i giallorossi non hanno rischiato niente. In più sono riusciti a non stancarsi. Garcia ci ha messo del suo, contribuendo con il turnover in corsa: dentro Taddei, Totti e Bastos. I primi due per una ventina di minuti, l’altro per dieci, compreso il lunghissimo extra time. Fuori Pjanic, Destro e Gervinho: due diffidati più l’ivoriano intoccabile. Titolari che saranno schierati anche domani sera, dall’inizio, contro il Parma. Nel calcolo del minutaggio fatto dal tecnico, è finito pure Nainggolan che, squalificato, non giocherà contro i gialloblù: il belga è rimasto in campo per tutta la gara. Come Florenzi. Il primo sarà sostituito da Taddei, l’esterno offensivo da Totti. Due novità più o meno scontate, da una gara all’altra. La terza dovrebbe riguardare la difesa: seMaicon, ieri pomeriggio ancora a riposo per il fastidio al ginocchio, darà la disponibilità, entrerà al posto di Torosidis.

BLOCCO PSICOLOGICO Nè stanchi, nè fiacchi. Forse solo in parte preoccupati. Come ha spiegato Garcia a fine gara, la Roma ha rallentato perché frastornata da quanto successo al minuto 35. I giocatori, condizionati dall’indecisione di Rizzoli nel valutare la caduta di Sansone (quasi 5 minuti per far riprendere il gioco), avrebbero inconsciamente smesso di fare la partita. Subendola. E’ una delle ipotesi. Magari non così estrema. Perché potrebbe essere stata solo una gestione prudente: difesa del vantaggio, stando attenti a non commettere falli nella propria area. A vedere i contropiede finali con Florenzi, Bastos, Taddei e lo stesso Totti, gli interpreti hanno mostrato brillantezza e gamba.

BERSAGLIO PREFERITO Il Parma è da sempre l’avversaria che più ispira il capitano (quando ha segnato, la Roma ha vinto 12 volte su 15): 19 gol realizzati (18 in campionato e 1 in Coppa Italia). Il penultimo, firmato all’Olimpico il 17 marzo del 2013, è storico: rete numero 226, per superare Nordahl e salire al secondo posto della classifica dei marcatori di tutti tempi. In questo torneo Totti ha già fatto centro contro Mirante, nella gara d’andata, il 16 settembre, al Tardini. Dove il 30 ottobre del 1994 indossò per la prima volta la maglia giallorossa con il 10.

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