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GAZZETTA GIALLOROSSA Puntare sui giovani? Gli altri parlano, la Roma lo fa: 22 innesti in tre anni

Florenzi e Destro esultano sotto la Sud
Florenzi e Destro 

“Dobbiamo puntare sui giovani”. Dai vertici della politica italiana al ct della Nazionale, è il ritornello degli ultimi 18 mesi. Prima Letta, poi Renzi e in ultimo l’amico (di Renzi) Prandelli. La frase fa tendenza e permette sempre di fare bella figura. Predicare bene (e razzolare in tutt’altro modo) è una delle sublimi arti italiche. E se lo dice il tecnico dell’Italia, il primo allenatore, come non cercare di soddisfarlo? Prima di tutto a parole, per i fatti ci sarà tempo. Intanto però c’è una società che, sbagliando inizialmente strategia ma ravvedendosi una sessione di mercato dopo l’altra, dal 2011 ad oggi ha consentito a 22 ragazzi nati dal 1990 in poi di fare il proprio esordio nel calcio italiano. Parliamo proprio della Roma.

MARIN, PRIMAVERA N°5 – Trionfare con una squadra giovane è praticamente impossibile in Italia e Rudi Garcia infatti è riuscito a costruire una squadra solida con un grande mix. Maicon e Benatia ma anche Strootman (’90) e Ljajic (’91) con la crescita di rendimento di ragazzi come Pjanic (’90) e Florenzi (’91). Il tecnico francese potrebbe schierare il suo 4-3-3 costituito solo da ragazzi che non erano nati quando venne abbattuto il muro di Berlino: Skorupski (’91) in porta, Jedvaj (’95), Toloi (’90), Romagnoli (’95), Dodò (’92); Mazzitelli (’95), Strootman, Pjanic; Florenzi, Destro (’91) e Ljajic. In panchina ci sarebbe spazio per Federico Ricci (’94), 30 volte tra i convocati quest’anno e 3 presenze in A, Simone Battaglia (’95, convocato in Roma-Parma), Francesco Di Mariano (’96, 7 volte in panchina in prima squadra), Valmir Berisha (’96, chiamato con l’Atalanta) e proprio Vlad Marin, che a Firenze siederà per la prima volta con i “grandi”. Fino a gennaio c’era anche Gianluca Caprari, sceso in campo un quarto d’ora contro il Sassuolo ma già in campo con Luis Enrique due stagioni fa.

L.ENRIQUE & ZEMAN – Nelle due pessime stagioni precedenti a Garcia, i tifosi giallorossi hanno visto esordire talenti puri rivenduti a peso d’oro come Lamela e Marquinhos e tanti altri ragazzi che finora hanno trovato fortune alterne. Con Luis Enrique in panchina furono addirittura 10 gli esordienti (senza contare Stekelenburg): Josè Angel, Pjanic, Viviani, Lamela, Bojan, Tallo, Caprari, Borini e Piscitella, più Verre nel preliminare di Europa League con lo Slovan Bratislava. Sotto l’egida di Zeman (al netto di Castan) furono 7 i giovani impiegati: Marquinhos, Romagnoli, Dodò, Florenzi, Nico Lopez, Piris e Tachtsidis. Di questi 22 che hanno già esordito in tre annate, sono 8 i ragazzi usciti dalla Primavera della Roma, che ovviamente si vanno ad aggiungere a De Rossi e Totti.

NESSUNO COME LA ROMA – Andando a considerare le tre attuali migliori squadre della Serie A oltre ai giallorossi, le differenze sono abissali: l’ultimo giovane che ha esordito con la maglia della Juventus risale a tre anni e mezzo fa e sulla panchina bianconera sedeva ancora Gigi Del Neri. Si tratta di Frederik Sorensen, che il 7 novembre 2010 entro in Juve-Siena 3-1. Anche quest’anno Conte non ha fatto salire ragazzi, ad eccezione del momento di emergenza in difesa che ha portato alle convocazioni di Filippo Romagna (’97 di grandi speranze) e Federico Mattiello. Acquistando dall’estero sono arrivati Pogba e Tevez che hanno tolto il posto a Marchisio e Giovinco, unici due prodotti del vivaio juventino. Guardando a Napoli, De Laurentiis ha lodato i suoi ragazzi che hanno giocato una buona Youth League ma Benitez non ha mai pensato di chiamarne uno. L’unico napoletano doc rimane infatti Lorenzo Insigne e per cercare altri giovani bisogna guardare a Radosevic (acquistato a gennaio 2013), che finora ha collezionato 61 minuti in 6 presenze, e agli ultimi colpi di mercato Ghoulam e Jorginho. Filosofia particolare invece in casa Fiorentina: con una Primavera zeppa di giovani talentuosi (Lezzerini, Venuti, Madrigali, Capezzi, Bangu, Gondo), l’ultimo ad esordire in campionato è stato Michele Camporese in un Milan-Fiorentina ormai datato novembre 2010. Pradè ha consegnato a Montella giovani da ogni parte del mondo: il brasiliano ’93 Matos, il coetaneo croato Rebic, il polacco ’92 Wolski e l’italo-uruguaiano Vecino, a gennaio mandato in prestito al Cagliari.

UNDER GIALLOROSSE – Federico Viviani veste la fascia di capitano dell’Under 21 di Di Biagio. Federico Barba ha raccolto il testimone da Valerio Verre in U20. La coppia centrale dell’Under 19 è composta da Somma e Romagnoli (con Pellegrini a centrocampo), quella dell’U18 da Calabresi e Capradossi che hanno condiviso anche il Mondiale U17. Quello in cui Vestenicky e Berisha hanno richiamato l’attenzione di Sabatini che li ha portati a Roma insieme ad altri talenti come RadonjicTibolla e proprio Marin. Avrà giocato con Juventus e Lazio, ma solo la Roma lo ha portato in prima squadra.

Daniele Luciani

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