CORRIERE.IT La Roma continua a inseguire la Juve

Toloi
Toloi

Tra i tifosi della Roma c’è un partito, minoritario ma non ininfluente, che pensa che fare il record storico dei punti (85) e non vincere il campionato sia una terribile beffa. Pensiero comprensibile ma, almeno per chi scrive, non condivisibile. La Roma, che ha fatto vedere che i 34 punti di vantaggio sul Milan ci stanno tutti, ha costruito in questa stagione il suo futuro. Merito della società e dei giocatori, ma soprattutto di Rudi Garcia.

Gruppo d’acciaio

Ci sono tanti modi di fare calcio e non esiste quello «giusto» o «sicuro». Però c’è un modo per formare gruppi di acciaio ed è la serietà del lavoro. Quello di Garcia e del suo gruppo ha forgiato nella Roma uno spirito eccezionale. Raggiunto aritmeticamente il secondo posto e la qualificazione diretta alla Champions League domenica scorsa, a Firenze, contro il Milan qualcuno aspettava un passo falso. Per le assenze (Benatia, Strootman e Destro); per le motivazioni che la mostruosa Juve che non perde mai punti poteva aver tolto; per il buon momento del Milan che veniva da 5 vittorie consecutive. Sarebbe bastato un pareggio per dare alla Juve un match point per lo scudetto aritmetico, da giocarsi lunedì contro il Sassuolo. Ma così non è stato, perché Garcia sta ottenendo il massimo da tutti i suoi giocatori.

Tagliavento non in serata

Stupendo il gol di Pjanic, con una serpentina che ha messo fuori gioco Muntari, Montolivo e Rami prima del tocco in rete. Corale l’azione che ha portato al raddoppio Gervinho, partito in posizione di millimetrico offside. Un errore umano, visibile solo con la moviola che il calcio continua a tener lontana. Evidenti, invece, molti altri errori di un Tagliavento non in serata.

Il Milan, la spiaggia (ultima) e la ricostruzione

Il Milan perde punti importanti nella lotta per l’Europa League e il derby della prossima giornata è ormai un’ultima spiaggia. Il fatto che Strootman, Ljajic e Nainggolan, obiettivi del mercato rossonero, siano tutti finiti alla Roma spiega bene quanto debba essere profondo il lavoro di ricostruzione a Milanello. Sarà Seedorf a portarlo avanti? Difficile. I rapporti con il gruppo sono sfilacciati. La faccia di Balotelli, al momento della sostituzione con Pazzini, era un libro aperto. Il centravanti, bersagliato per tutta la gara dai tifosi della Roma, ha giocato male ma non si aspettava certo di dover lasciare il campo, come se fosse una sua resa personale. Arduo, così, costruire un gruppo.

Fonte: Corriere.it

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