IL TEMPO Calvario infinito per Balzaretti

Balzaretti

(E. Menghi) L’ennesima ricaduta fa disperare Balzaretti. Proprio quando vedeva avvicinarsi il traguardo, l’orizzonte si è spostato centro passi più in là e il morale è di nuovo a pezzi. Federico ieri mattina non si è allenato con i compagni, come aveva cominciato a fare la settimana scorsa, perché il dolore è tornato e lo ha costretto a rimettersi sul lettino del fisioterapista. L’illusione di rientrare nella gara con il Chievo è andata in frantumi: il terzino fermo da novembre per una fastidiosa pubalgia deve ricominciare da capo, un’altra volta.

Non è stata risolutiva l’operazione di fine gennaio dal medico di fiducia di Pallotta, negli States, per eliminare un’«hernia sports» per mesi rimasta nascosta a tutti gli altri specialisti da cui si è rifugiato per un parere. Balzaretti le ha provate tutte, dagli ultrasuoni consigliati dai medici della Roma ai ferri del chirurgo voluti da lui, ma il problema resta irrisolto. Sette giorni fa aveva giocato venti minuti in una partitella in famiglia e sull’onda dell’ottimismo aveva fissato una data che non rispetterà: «Tra una-due settimane sarò pronto», aveva confidato a Radio Radio. Ci credeva davvero Federico, che si lascia alle spalle l’ultima speranza Mondiale, senza nemmeno sapere con chi prendersela: dopo i due mesi passati invano prima dell’operazione, il protocollo di recupero era stato stilato dagli americani, non dalla Roma, che ha lasciato libero il giocatore di decidere a chi affidarsi.

Garcia si ritrova con un problema in più e un gruppo giù di morale. Oltre all’emergenza a centrocampo, contro l’Udinese non ci sarà Maicon, squalificato, e toccherà a Torosidis sostituirlo, mentre a sinistra il ballottaggio è tra due «mezzi e mezzi». Romagnoli è ai box per un sovraccarico agli adduttori: lunedì ci sarà, bisogna vedere come. Poi c’è Dodò, che dopo due mesi di stop dovrà riprendere il ritmo e lavorare sulla testa. Tutta la squadra non è psicologicamente in condizione e Garcia se n’è accorto. Ieri ha parlato ai suoi negli spogliatoi, sottolineando gli errori della partita del San Paolo, senza però infierire perché ha visto i giocatori scossi dall’infortunio di Strootman. L’olandese ha scelto il chirurgo che si occuperà di ricostruirgli il crociato e di rimettergli a posto i menischi (esterno ed interno): sarà il professor Rien Heijboer, che lo opererà martedì presso l’Erasmus MC, centro universitario di Rotterdam. L’ortopedico olandese che collabora con Niek Van Dijk gli è stato suggerito dallo staff della nazionale e si farà seguire sempre da lui almeno per la prima parte della riabilitazione. Di recente Heijboer ha operato al menisco esterno Boetius, attaccante del Feyenoord e cugino di Emanuelson del Milan, che è stato fuori da aprile a settembre. Potrebbe servire un mese in più a Kevin, che tra oggi e domani volerà nei Paesi Bassi. Ieri ha salutato i compagni a pranzo, con la speranza che sia l’arrivederci più breve possibile. È un bentornato, invece, quello che Garcia ha dato a Totti: ieri allenamento in gruppo, con l’Udinese ci sarà.

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