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IL MESSAGGERO Roma, notte per ripartire

Esultanza

(U. Trani) – Di notte e sempre dopo tre schiaffi che fanno male, all’Olimpico entra la Sampdoria. Come il 9 gennaio scorso, a quattro giorni dal 3 a 0 di Torino contro la Juventus in campionato, è ancora la squadra di Mihajlovic il bersaglio che la Romadeve colpire subito, senza starci a pensare troppo su. Per ritrovare il successo e blindare almeno il secondo posto in classifica. Andò bene nel turno secco degli ottavi di Coppa Italia, quando fu sufficiente il gol di Torosidis per qualificarsi. Garcia, pure se stasera non potrà contare su Totti e sui tifosi delle due curve, spera che il suo gruppo si ripeta, dopo la pesante sconfitta di Napoli (3 a 0 bis) e la conseguente eliminazione, sfogandosi contro la stessa avversaria che aiutò i giallorossi a cancellare in fretta la prima sconfitta stagionale. Qualche differenza, però, rispetto all’inizio del 2014, c’è e bisogna fare molta attenzione: il gruppo blucerchiato è più solido e con meno assenze (tra i big, giusto Maxi Lopez) della precedente visita in cui furono privilegiate le riserve. Insomma l’impegno è ben diverso.

QUARTA FATICA

Dal 25 novembre, giorno in cui Mihajlovic è subentrato a Rossi, la Sampdoria ha conquistato 19 punti in 11 partite, gli stessi della Roma che, però, di gare ne ha fatte 10 (da recuperare con il Parma). Le uniche tre sconfitte contro le prime tre del torneo, tutte nel mese di gennaio e sempre in trasferta. Ma più che soffermarsi sul percorso della rivale, i giallorossi devono pensare a loro stessi. Nelle ultime due gare, il derby di domenica e la semifinale di coppa di mercoledì, hanno fatto cilecca davanti e, nella sfida di Napoli, ballato dietro. Evidente la stanchezza psicofisica del gruppo che è partito fortissimo in questa stagione. E che ha perso l’abitudine a giocare ogni tre giorni, anche perché fuori dall’Europa dall’agosto del 2011. La caduta del San Paolo sarà utile proprio per programmare il futuro, in cui aumenteranno gli impegni e non solo in Italia. Per migliorare la rosa e renderla più affidabile nelle seconde linee. La base è all’altezza, la panchina parzialmente incompleta.

ANCORA SENZA CAPITANO

La Roma non restava a digiuno per due gare di fila da maggio, penultima (0-0 a San Siro contro il Milan) e terzultima (0-1 all’Olimpico contro il Chievo) di campionato. L’attacco è il terzo del torneo, ma non prevede il finalizzatore principe. Garcia ha 14 marcatori diversi e 6 giocatori con 5 reti a testa. Il centravanti, assente Totti, è Destro che, però, cerca la condizione migliore dopo il lunghissimo periodo di inattività. Ha bisogno di giocare per riacquistare autostima e per ritornare decisivo. Solo 1 gol nel 2014 e 4 stagionali. Allenatore e società lo stanno aspettando e, al tempo stesso, da qui a fine torneo lo dovranno valutare. Per capire se la Roma, nel prossimo mercato, avrà la necessità di acquistare l’attaccante di riferimento per la squadra, la punta efficace e spietata che serve in quasi tutti i match, facili o complicati che siano.

SCELTE FORZATE

Garcia vuole più lucidità e maggiore freddezza davanti alla porta avversaria. In questi giorni ha addestrato il gruppo nelle conclusioni, chiedendo precisione al momento di chiudere l’azione. La stessa attenzione, dopo le gaffe di Napoli, la pretende anche dietro. La difesa, però, resta la migliore della serie A: 11 gol subiti (solo 2 all’Olimpico) e 16 gare su 22 senza prenderne. Ed è il reparto, con Balzaretti e Dodò, con meno ricambi. Bastos è il primo cambio, pur non essendo più un terzino di ruolo, come si è visto al San Paolo. A centrocampo la carta da giocare è Nainggolan, assente nelle ultime due partite (in panchina nel derby e squalificato in coppa). Il turnover, anche in corsa, può riguardare altri compagni: Pjanic, De Rossi (non è da escludere per lui un turno di riposo) e Strootman. Non è nuovo il ballottaggio tra Florenzi e Ljajic. Gervinho sembra un po’ stanco: chissà se finirà nella rotazione o darà ancora spettacolo.

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