GAZZETTA DELLO SPORT Vai Garcia: “Roma, blindiamo la finale”

Rudi Garcia

(M.Cecchini/A.Pugliese) Osvaldo Soriano raccontava che il rigore più lungo del mondo durò una settimana.Ricordando come l’anno scorso tra la semifinale d’andata e ritorno di Coppa Italia passarono quasi tre mesi, pare quasi una bazzecola il fatto che Rudi Garcia, con saggezza, spieghi chiaramente che per Roma e Napoli sarà una sfida lunga. «Sul piano tattico non si gioca solo su una partita, ma su 180’, forse di più. Ogni dettaglio sarà più importante del solito. L’ambizione nostra è di opzionare la qualificazione, ma alla fine dell’andata ci sarà una gara al San Paolo da giocare, quindi meglio prendere un vantaggio, stando attenti a non subire gol in casa, che in caso di pareggi potrebbero contare».

VANTAGGIO ROMA Certo, i problemi del tecnico della Roma non finiscono nel doppio confronto con Benitez. Domenica, infatti, c’è il derby, e questo basta per pensare al turnover, magari sfruttando il fatto che domenica i giallorossi non hanno giocato causa maltempo. «Può essere che sia un vantaggio non aver giocato. Il Napoli, poi, ha anche perso, e questo può contare psicologicamente. Di sicuro staremo bene sul piano fisico, anche se qualcuno potrebbe accusare mancanza di ritmo, perché non gioca da 10-15 giorni. Comunque io non temo niente, anche se ho rispetto del Napoli. È vero che sono in un momento difficile, ma può anche esserci una reazione. Non penso che paghi i problemi in difesa perché occorre sempre segnare dei gol, ma bisogna avere anche un equilibrio forte, ed è vero che quando si difende bene è più facile vincere le partite. Comunque loro hanno una squadra forte non solo in attacco».

TOTTI & SOCIAL  I titoli di coda li lasciamo a problemi di gestione, ma ben diversi tra loro: Totti e i social network. «Francesco va gestito, perché abbiamo tanto bisogno di lui e non possiamo correre il rischio di perderlo. Un allenatore deve fare in modo che un giocatore non bruci tutte le energie e non si infortuni». Ergo, i dubbi ci saranno fino all’ultimo. Discorso diverso per i social. «All’inizio della stagione c’è una linea — chiude Garcia —. Io parlo di questo con i giocatori, oggi con tutti i social network c’è la possibilità di dire qualsiasi cosa. Sul piano personale possono dire tutto, ma sul piano professionale devono stare attenti perché rappresentano la Roma. Quando una cosa è scritta o detta diventa un fatto, e dopo è difficile tornare indietro: ma io sono tranquillo, perché i miei giocatori sono intelligenti, ma bisogna veramente essere attenti su una questione del genere». A proposito, se qualche parlamentare ha modo d’incrociare Garcia, magari si faccia dare qualche consiglio. 

 


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