CORRIERE DELLA SERA Io, Riana, la Totti dei Nainggolan

(C. Antenucci) – Una trattativa di calciomercato può essere condotta via twitter? Nell’altra metà del pallone, dove i milioni di euro non sono all’ordine del giorno, può accadere eccome, anche quando c’è in ballo un nome eccellente come quello di Nainggolan. Radja? No, Riana, la sorella gemella del centrocampista della Roma. La trequartista belga è arrivata in prova alla Res Roma, squadra neopromossa, rivelazione della serie A femminile, e ieri ha avuto il suo battesimo del fuoco in un’amichevole contro il Chieti: 2-1 e gol su calcio di rigore.

«La Res Roma mi ha contattato dicendomi che ero la benvenuta. Mi hanno scritto via Twitter, poi ci siamo scambiati delle e-mail. Ne ho parlato con la mia compagna e ci siamo dette che siamo abbastanza giovani per un’esperienza all’estero. Radja è stato felice e mi ha spronata. Avere il mio gemello che vive e gioca a Roma è un incentivo in più. Da piccoli eravamo sempre insieme, a giocare ad Anversa». Non è stata un’infanzia facile, la loro. Ma nemmeno così cattiva, assicura Riana: «Certo non avevamo soldi e nostro padre se ne era andato, ma nostra madre ha fatto l’impossibile, ha lavorato duro per crescerci nel modo migliore e c’è riuscita. Dopo la sua morte mi fa male il cuore ogni secondo della giornata. Quando gioco, il suo ricordo mi dà una grandissima forza. Dobbiamo trovare sempre il positivo in tutto e tenerci care le lezioni della vita. Radja lo ha capito prima di me. Il calcio mi ha aiutato un sacco, me lo sento scorrere nelle vene. Anziché starcene a ciondolare per strada, io e Radja volevamo solo tirare calci ad un pallone. Chi era più forte? Potrei dare una risposta diplomatica, ma ricordo che Radja disse ad un giornalista che ero più forte io. Non sono io che ho scelto il calcio, è il calcio che ha scelto me.».

Nel corso delle trattative la dirigente della Res Roma, Eleonora Catania, ha ricevuto una telefonata particolare. «Ciao, sono Radja, il fratello di Riana». Il centrocampista della Roma si è presentato con grande umiltà:«Mia sorella è una ragazza molto brava, che ha sempre giocato con i maschi; quando gioca con le femmine entra sempre piano, perché ha paura di fare male». Riana vede a Roma il suo futuro: «L’Italia mi piace. In un paese con il sole, la gente sorride molto di più. L’unico problema sembra essere il traffico! Qui Radja si sente bene, gioca in una squadra di campioni e sta vivendo un sogno. Ora che gioca in una squadra così importante spero che il Belgio lo porti al Mondiale».

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