REPUBBLICA.IT Roma, Garcia ribadisce: “Pjanic non si muove da qui”

Rudi Garcia

(M.Pinci/M.Monti) – “Lui da qui non si muove”. Ha la luce negli occhi, Rudi Garcia, mentre blinda, per l’ennesima volta, Miralem Pjanic. L’uomo in più di un Roma-Juve che, se non riscrive gli equilibri del campionato, per la prima volta restituisce l’immagine di una Roma pronta a confrontarsi alla pari con il “nemico” bianconero. Dal 3-0 di Torino sono passate due settimane appena, eppure la squadra ha già un volto nuovo: più alternative e la possibilità di sfruttare un’arma in corsa, come può fare Conte con Pogba e Marchisio. Un’arma a cui, nonostante le lusinghe del Psg, ora Garcia non vuole assolutamente rinunciare.

L’UOMO IN PIÙ – Un lungo abbraccio con De Rossi a fine partita, quasi che il capitano (Totti era uscito nella ripresa) volesse restituire con quel caloroso gesto il grazie di tutti i romanisti per l’azione con cui Pjanic aveva fatto girare la partita dalla parte della Roma. Un ingresso in campo folgorante. Il pallone rubato a Bonucci lanciando il contropiede chiuso dal gol di Gervinho, e innescato con l’assist per Strootman. In fondo, basta questo per sintetizzare la giornata del regista bosniaco. Garcia prima della gara gli aveva spiegato la sua idea: “Ti farò giocare venti minuti, mi serve che in quei minuti, quando la battaglia si sarà placata, tu faccia prevalere la tua classe”. Così ha fatto. Un gesto, quello utile al gol, quasi vaticinato da Florenzi, che al momento dell’ingresso in campo gli aveva sussurrato qualcosa nell’orecchio, parole a metà tra il consiglio tattico su come affrontare Ogbonna e la speranza che fosse lui a decidere il match. Così è stato. E l’Europa, già pronta a perdere la testa per il numero 15 della Roma, ora si stropiccia gli occhi e ammira un giocatore finalmente sbocciato in tutta la sua maturità. Merito del tecnico che lo ha difeso in estate e ne ha imposto la conferma anche di fronte alle sirene ricorrenti di Tottenham e Atletico Madrid.

BARCELLONA E PSG IN PRESSING PER GIUGNO – A distanza di sei mesi appena, il blasone delle pretendenti è notevolmente aumentato. Oggi, su Pjanic, è in primissima fila il Psg di Al Khelaifi. Un giocatore “molto interessante”, per il presidente dei transalpini. Che, secondo l’Equipe, sarebbero arrivati a mettere sul piatto, pur di portarlo immediatamente in Francia, qualcosa come 5 milioni di euro e il cartellino dell’argentino Pastore, ex pupillo di Sabatini, acquistato due anni e mezzo fa per 40 milioni di euro. Nulla da fare, però: “Pallotta ha bloccato la trattativa”, giurano oltralpe. Se ne riparlerà a giugno: intanto, però, la Roma ha incontrato una settimana fa anche il Barcellona. Che, alla ricerca di un erede di Xavi, ha chiesto informazioni sul centrocampista bosniaco. La Roma, con il duo Sabatini-Baldissoni ospite al Camp Nou, ha ascoltato le intenzioni del club catalano e risposto che, prima di giugno, parlare di una cessione del regista caro a Garcia non è possibile. Ora i giallorossi sono pronti a chiudere un rinnovo fino al 2019 da 3 milioni a stagione. Ma con clausola di rescissione da 30 milioni: tanto, per i giallorossi, vale il talento di Pjanic. Barça e Psg, adesso, sono avvisate.

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