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IL PAGELLONE Punti di (s)vista sul massimo campionato italiano di calcio

Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio della giornata calcistica, tra top e flop.

Paolo Tagliavento

VOTO 0 TAGLIAVENTO

Che il fischietto di Terni non fosse nella forma migliore ormai da qualche tempo ce n’eravamo accorti già dalla sfida di Coppa Italia tra Roma e Juventus, con diverse decisioni discutibili. Quello accaduto però al 14′ della ripresa del match tra Torino e Atalanta ha dell’incredibile. Pallone vagante in area di rigore, Consigli si avventa in uscita sulla sfera con il pugno proteso e viene colpito da Cerci al fianco in maniera piuttosto violenta (tanto che il fantasista del Torino sarà poi costretto ad abbandonare il campo). L’arbitro sembra non avere dubbi e indica il dischetto, concedendo ai granata l’occasione di vincere la partita grazie all’episodio in questione (altro penalty fallito nel finale da Immobile). Regolamento ad personam.

Matias Cabrera

VOTO 1 IL VENTO DI CAGLIARI E LA MANO DI CABRERA

In terra sarda, oltre allo scempio di uno stadio deserto e pieno di impalcature e tubi innocenti, a farla da padrone nella gara interna contro il Milan è soprattutto il forte vento di maestrale abbattutosi sul Sant’Elia per una partita notevolmente condizionata nel gioco. Ad impiccare definitivamente il match per i rossoblu anche l’assurdo colpo di mano del trequartista uruguaino Cabrera in pieno stile Diego Armando Maradona; il calciatore infatti nel tentativo di impattare il pallone con la testa nel limite dell’area sarda colpisce la sfera schiacciandola in stile pallavolistico, concedendo a Bolotelli un’occasione troppo ghiotta su calcio piazzato per non essere sfruttata con il gol del 1-1. Eolo. 

Walter Mazzarri

VOTO 2 L’INTER NON VINCE PIU’

Nemmeno contro l’ultima della classe la squadra guidata da Mazzarri riesce a tornare alla vittoria sbloccando un inizio 2014 veramente nefasto e lontano dagli standard ai quali sono abituati i tifosi neroazzurri; l’ultimo successo risale al derby del 22 dicembre scorso firmato dal tacco di Palacio. Eloquente in tal senso la contestazione veemente durante la settimana per l’ipotetico (al momento), quanto assurdo, scambioGuarin-Vucinic e lo striscione apparso nella giornata di ieri in curva nord: “Fuori le mele marce da società e squadra”. Thohir intervieni.  

Benitez

VOTO 3 IL PRIMO TEMPO DEL NAPOLI

Benitez continua a predicare ottimismo e crede nella possibilità del secondo posto, ma per quanto visto al San Paolo, specie nei primi 45′, farebbe bene a tenere l’occhio ben puntato sullo specchietto retrovisore. Gli azzurri vengono annullati dall’impeccabile disposizione tattica del Chievo di Corini e non riescono a creare grosse occasioni dalle parti di Puggioni (poi decisivo in negativo nella ripresa con la papera su Albiol) se si esclude il palo esterno di Mertens. Se alle disattenzioni difensive di Britos si aggiunge lo scarso filtro del centrocampo, la condizione approssimativa di Hamisk e la dabbenaggine sotto porta di Higuain (errore imperdonabile poco dopo il 20′ a meno di 5 metri dalla porta spalancata) abbiamo il quadro di un meccanismo imperfetto. Il pesce puzza dalla testa. 

Piccioni Marassi

VOTO 4 PICCIONI A MARASSI

Ormai è diventato un must. Giochi il Genoa come la Sampdoria ad accompagnare le due squadre liguri in quel del Ferrraris arriva ogni volta il consueto stormo di piccioni appollaiato nell’area di rigore sotto gradinata Nord. Causa dell’invasione la rizollatura del prato (non si direbbe visto lo stato del terreno di gioco apparso anche ieri in pessime condizioni e apostrofato da Mihajlovic come un “campo di m….”), e i ghiotti semi gettati per favorire la zollatura. Manca una settimana al derby, cerchiamo di fare il massimo per offrire uno spettacolo decoroso per tutti. Uccelli di Hitchcock.

Diamanti

VOTO 5 DIAMANTI SCONTENTO

Partita delicata per il Bologna in trasferta contro la Sampdoria e risultato che non arrideva ai felsinei fino all’ultimo istante. Dopo il vantaggio di Gabbiadini nella ripresa, la squadra del mister Di Carlo non aveva quasi più chance se non ci fosse il brillante Costa a stendere Lazaros in piena area e offrire l’occasione più ghiotta per il pareggio. Alino come sempre impeccabile dagli undici metri ma inspiegabilmente contrariato nell’esultanza. In realtà la spiegazione c’è e come se pensate che la trattativa saltata con il Guangzhou di Lippi costerà al numero 23 rossoblù circa 10 milioni di euro (i cinesi garantivano un ingaggio di 3,3 milioni netti a stagione per tre anni). Il vil denaro.

 

Amauri

VOTO 6 PARMA VEDE L’EUROPA

Decimo risultato utile consecutivo per i gialloblu condotti alla vittoria contro un Udinese in continua crisi di gioco e risultati dal duo offensivo Cassano-Amauri. Il primo sembra aver digerito il mal di pancia da calciomercato e sposato radicalmente il progetto Donadoni sfornando assist troppo belli per essere veri, il secondo dal suo conto, sbloccatosi nella gara interna contro il Torino, non si ferma più trovando finalmente la via del gol  con la dovuta regolarità: 4 gol in altrettante partite; pecca in questo senso solo il rigore fallito la scorsa settimana con il Chievo che poteva aumentare lo score dell’italobrasiliano. Sesto posto, 32 punti  e quarta vittoria consecutiva per per la banda Donadoni lanciata tra le zone nobili del campionato. Centennale. 

Leandro Greco

VOTO 7 GRECO LANCIA IL LIVORNO

Esonerato Nicola (al tecnico vanno comunque i nostri complimenti per la fantastica promozione della scorsa stagione e l’avvio di questo campionato), l’arrivo di mister Di Carlo porta i frutti sperati in Toscana sbriciolando nello scontro salvezza il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, anch’esso in bilico e prossimo al licenziamento. Si pensa a Malesani. Ad illuminare la gara del Picchi un primo tempo scandito da un alta concentrazione e una chiara voglia di riscatto da parte dei padroni di casa: miglior giocata del match il sinistro al volo per il vantaggio livornese siglato da Leandro Greco con dedica speciale a tutta la famiglia presente in tribuna. Chiudono la festa amaranto il tiro dalla distanza di Paulinho e il primo gol nella massima serie del giovane Benassi. Inutile per gli ospiti la rete della bandiera siglata su calcio di rigore dal solito Berardi al suo 12simo centro stagionale. Manciolo. 

Storari su Klose

VOTO 8 STORARI+LLORENTE

Lo spirito della “Vecchia Signora” non si smentisce mai e nonostante le difficoltà (espulsione di Buffon al 26′ del primo tempo) arriva un pareggio che sa tanto di pericolo scampato. La sconfitta sembrava dietro l’angolo dopo il rigore trasformato da Candreva, ma prima un grande Llorente (torsione di testa nell’angolo su perfetto cross di Lichsteiner), poi un super Storari (deviazione di istinto sulla traversa del colpo di testa di Klose a botta sicura, sugli sviluppi di una punizione laterale battuta da Ledesma) consentono a Conte di raggranellare un punto e terminare indolore la lunga serie di dodici vittorie consecutive. I punti di vantaggio sulla Roma scendono a sei, la fiducia nei propri mezzi sale ancora. Invincibili.

Pazzini

VOTO 9 BALO E PAZZO SALVANO IL MILAN

Squadra lunga, inguardabile, farraginosa nella manovra e priva di nerbo, quella “ammirata” al Sant’Elia nei primi 89′ di gioco. Errori individuali in difesa e pochissime idee in avanti, avevano consentito al Cagliari di essere meritatamente in vantaggio grazie al gran gol di Sau (stop in un fazzoletto, finta con il sinistro per mettere a sedere Amelia e Bonera e tiro a porta sguarnita). Poi la fiammata del diavolo con una punizione chirurgica di Balotelli dal limite dell’area di rigore, proprio allo scadere e in pieno recupero la zampata del “Pazzo” Pazzini che sugli sviluppi di un corner si appoggia a Conti e sfodera una girata volante che non lascia scampo ad Avramov. Seedorf non avrà risolto i problemi di gioco dei rossoneri, ma per lo meno è assistito dalla buona sorte molto di più di quanto non lo fosse Allegri. Astri favorevoli. 

Alberto Aquilani

VOTO 10 LA TRIPLETTA DI ALBERTO AQUILANI

Domenica da incorniciare per il centrocampista romano nella gara interna della Fiorentina contro il Genoa. Condizionata da un arbitraggio surreale da parte di Tommasi (rigore inventato per fallo di Neto su Antonelli e secondo gol rossoblu di Antonini in sospetta posizione di fuorigioco), il giocatore della squadra di Montella mette in scena una delle sue più belle prestazione da professionista: colpi di tacco, assist, ottima fase di interdizione e quattro gol (uno ingiustamente annullato), ad impreziosire una prestazione che strizza l’occhio al Ct della Nazionale Cesare Prandelli, ieri sera presente all’Artemio Franchi. Principino. 

 

A cura di Papi&Piccinini

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