IL MESSAGGERO Garcia e un sogno in nome della “rosa”

Rudi Garcia

(M.Caputi) La Roma forse ci sperava, probabilmente non credeva che il turno di campionato le permettesse di guadagnare contemporaneamente punti su Juventus e Napoli, e perche no, anche sulla Fiorentina. Conoscendo i risultati delle avversarie la squadra giallorossa non ha fallito l’opportunità, dando prova di forza e consapevolezza. Il successo di Verona non è che l’ulteriore conferma dello straordinario lavoro di Garcia e della costante crescita della squadra. Dopo la sconfitta di Torino la Roma ha reagito ottenendo, tra campionato e coppa, cinque vittorie consecutive. Soprattutto le ultime tre gare in 8 giorni, hanno evidenziato la forza e l’abile gestione della rosa giallorossa. L’analisi nasce evidente dai risultati ottenuti e dalle discussioni scaturite dalle scelte di Conte in Coppa Italia. Ognuno sceglie e gestisce i propri uomini come crede, Garcia lo sta facendo con assoluta maestria, sfruttando al meglio il patrimonio tecnico a disposizione, che è tanto.

Nelle ultime partite abbiamo visto che la “riserva” Torosidis è un titolare a tutti gli effetti, destra o sinistra, che Nainggolan consente una rotazione di altissimo livello a centrocampo, dove Pjanic, che ora non è al meglio, diventa un’arma letale pronta a colpire e a cambiare la partita. In attacco, poi, che sia quello A o quello B, può trovare soluzioni dall’inizio o in corsa, con calciatori che si chiamano Totti, Gervinho, Florenzi, Destro e Ljajic. Se, dopo la cessione di Burdisso e l’arrivo di Bastos, la Roma prenderà un altro difensore di livello, dovrà invidiare alla Juventus solo un lavoro di tre anni e l’abitudine a vincere.

Rimanendo in tema di “rosa”, sono doverosi i complimenti a Reja. La gara con i bianconeri ha confermato l’abilità del tecnico che ha saputo rigenerare la squadra e tutti i suoi calciatori. La Lazio è decisamente più forte della sua attuale classifica, il grigiore che l’aveva ammantata ne aveva però svilito il patrimonio tecnico. Il modo di approcciare, motivare e sistemare in campo i giocatori, ha permesso a Reja di trasformare la squadra e gli permetterà in futuro di valorizzare quei calciatori ancora non totalmente espressi.

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