GAZZETTA DELLO SPORT Strootman è uomo di lotta e di governo 8 duelli vinti, 4 recuperi e l’assist al bacio

Strootman

(A.Schianchi) – La chiave della sfida è la pazienza. La Roma macina gioco, azioni su azioni, disegna la manovra con cura e precisione, ma non sfonda. In una simile situazione un’altra squadra avrebbe forse cambiato atteggiamento, avrebbe battuto altre strade, invece i giallorossi sono riusciti a sfondare basandosi sempre sulle stesse idee: palla a terra, scambi e interscambi, triangoli, rapidità. Riguardate l’azione che porta al gol di Gervinho: Pjanic recupera il pallone in una zona piuttosto «alta», corre verso l’area mentre ai suoi lati si aprono Strootman (a sinistra) e Gervinho (a destra). Il centrocampista, con tempismo, sceglie la soluzione Strootman: l’olandese scodella in area un cross perfetto e Gervinho interviene in anticipo su tutti. La difesa della Juve, in questo preciso momento, è sbilanciata, non è riuscita a ricompattarsi dopo aver perso il pallone e dopo che Pjanic, con sapienza, lo ha fatto girare. 

TRE RUOLI  La Juve, senza gli attaccanti titolari (quindi notevolmente indebolita), ha atteso gli avversari per colpire in contropiede. Vidal ci ha provato, gli altri centrocampisti meno. Anche perché la mediana della Roma ha retto. E qui, nel cuore della squadra, soprattutto nella ripresa, si è fatto sentire il peso di Kevin Strootman. L’olandese, a parte l’assist decisivo, ha messo sul piatto della sfida 76 tocchi, 55 passaggi (solo 7 errori), 3 lanci, 1 cross, 1 sponda, 2 occasioni create. Centrocampista di lotta e di governo, Strootman è abile quando si tratta di costruire la manovra e altrettanto quando si deve frenare i bollenti spiriti degli avversari. Lo trovi a destra, a sinistra e al centro, perché in realtà lui è in grado di coprire tutti e tre i ruoli: e questo agevola non poco il gioco della Roma. Inoltre l’olandese si fa apprezzare per gli «strappi» in attacco. Il problema, semmai, è quando si arriva in zona tiro: Strootman, contro la Juve, non riesce mai a trovare il tempo della conclusione. Però dà il suo contributo ingaggiando 14 duelli (8 vinti), recuperando 4 palloni e intercettandone 3.

SPAZI Anche Vidal si sbatte: 51 tocchi, 33 passaggi (ma con 9 errori), 4 lanci, 3 sponde, 2 tiri fuori, 10 duelli (6 vinti), 3 palloni intercettati e 6 recuperati. Ripetiamo: non è stato lui l’anello debole della catena, ma qualcun altro che non ha contribuito come avrebbe dovuto alla costruzione della manovra. Che la Juve, sempre molto compatta ed equilibrata, sia stata in difficoltà all’Olimpico lo dimostra anche il dato sulla lunghezza della squadra: addirittura 50,1 metri. Troppo spazio agli avversari. 

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