CORRIERE DELLA SERA Totti rilancia la sfida alla Juve “Siamo forti e non molliamo”

Totti Benatia

(G.Piacentini) – “La Roma è forte e non molla, daremodel filo da torcere alla Juventus fino alla fine”. Francesco Totti ci crede, e rilancia la sfida alla formazione bianconera, che con i suoi 52 punti ha offuscato il cammino record della Roma. Il Capitano però non molla, e punta sempre all’obiettivo più importante, lo scudetto. Totti ieri ha segnato il suo quarto gol in campionato, il numero 231 in Serie A, il sesto in carriera contro la formazione rossoblu, e rotto un piccolo tabù: in questa stagione non aveva mai gioito all’Olimpico. «Era tanto tempo – le sue parole – che non facevo gol davanti alla mia gente ma l’importante sono i tre punti». La formazione giallorossa era chiamata a dare una risposta dopo la sconfitta contro la Juventus.

«È normale che quando vinci 4-0 metti da parte tutto. Sono contento perché abbiamo disputato una partita di testa, di cuore e di sacrificio, possiamo dire la nostra fino al termine del campionato». Lo straordinario percorso giallorosso, però, rischia di essere messo in ombra dalla Juventus. Le polemiche e gli «aiutini» sono alle spalle, Totti parla solamente di campo, riconoscendo i meriti avversari. «Stanno facendo un campionato a parte, sono i campioni in carica e stanno dimostrando il loro valore. La Roma però è forte e non molla, gli daremo filo da torcere. Il gol di Florenzi? Se dovessi farne uno come il suo smetterei subito di giocare, non mi alzerei più da terra. Ha fatto uno dei gol più belli della serie A». Un gol che a sentire Florenzi, che con 5 reti è il capocannoniere della squadra insieme a Benatia, è stato provato in allenamento. «Mi alleno tutti i giorni per arrivare a questo – le sue parole – e spero di continuare così. Noi crediamo di poter arrivare a 88 punti, perché significherebbe stare lì a lottare per qualcosa di importante. Il premio scudetto? Discuterlo è stato un segnale importante, così come è stato importante prendere Radja Nainggolan. I Mondiali? Spero di andarci, ovvio».

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