La polizia ha dovuto reagire in modo fermo agli pseudo tifosi italiani prima della partita fra la Lazio e il Legia Varsavia e «”a risposta è stata adeguata alla situazione”. È la valutazione del numero uno della polizia polacca Marek Dzialoszynski, pochi giorni dopo gli incidenti avvenuti a Varsavia il 28 novembre a seguito dei quali sono stati fermati circa 150 sostenitori della Lazio 22 dei quali sono ancora nel carcere di Bialoleka in attesa di esseri rinviati a giudizio. Dziloszynski nel corso di una conferenza stampa ha sottolineato che in questo caso “la polizia polacca non ha avuto nessuna possibilità di negoziare, nè di concordare qualcosa prima” e quindi è stata costretta a reagire in modo deciso di fronte agli incidenti in corso. Il comandante non ha fatto riferimento alla presunta richiesta rivolta dai tifosi italiani, attraverso la società, alla polizia polacca, di accompagnarli fino allo stadio. “La legge è uguale per i polacchi e per i cittadini degli altri stati” ha aggiunto Dariusz Dzialo, il comandante della polizia di Varsavia, ricordando che diversi agenti sono stati aggrediti con pietre e altri oggetti contundenti. Alcuni dei teppisti avevano il viso coperto da un passamontagna, vietati in queste circostanze in Polonia.
Fonte: Ansa