LA REPUBBLICA Stadio della Roma, il progetto dell’archistar. Impianto hi-tech con ristoranti e cinema

Dan Meis

(M. Pinci/L. Serloni) – Telefoni spenti, perché nessuno potesse scattare una foto, rubare un’immagine, dell’ arenacheverrà. Iniziava così l’incontro in Campidoglio tra il sindaco Ignazio Marino e il presidente americano della Roma James Pallotta, primo vero contatto formale tra il vertice della società di calcio e la nuova amministrazione. Sul tavolo il progetto per realizzare a Tor di Valle un nuovo stadio colorato di giallorosso, «Il più avanzato d’Europa»: 52 mila posti, ma da poter estendere fino a 60 mila, con strutture di supporto.

L’inaugurazione non sarà prima del 2017, anche se c’è chi giura che sia una previsione almeno ottimista. Certo è che non si faranno più residenze, solo spazi commerciali to e centri commerciali, negozi per gli sponsor e campi per le giovanili. Ma anche sorprese dedicate ai tifosi, con tribune giallorosse, una curva tutta unita nello stile del “muro” dello stadio diDortmund, e una galleria interna con le statue dei giocatori scelti per la hall of fame. Un impianto da vivere sette giorni su sette, fruibile sia per le gare che per concerti ed eventi all’aperto, disegnato dall’architetto americano Dan Meis: per illustrarlo al sindaco e ai suoi uomini — gli assessori all’urbanistica e allo sport, Caudo e Pancalli, il segretario Foschi — una serie di slide con le immagini più suggestive e un plastico, oltre a una relazione tecnica.

Poche persone ammesse alla riunione, atmosfera da bunkere vincolo allariservatezza, con la delegazione romanista — Pallotta, l’ad Zanzi, il dg Baldissoni, i manager Barror e Pannes, il costruttore Parnasi — attentissima a evitare fughe di immagini. Per la presentazione appuntamento a gennaio, in ritardo di almeno 6 mesi sulla programmazione. L’inaugurazione non prima del 2017, anche se c’è chi giura sia una previsione almeno ottimista. E non mancano pareti scetticici. «Ma siamo sulla strada giusta — giura Pallotta— c’è tanto lavoro da fare. Siamo tutti ottimisti, è un progetto estremamente eccitante».

 Tribune giallorosse, una curva unita nello stilé del “muro” dello stadio di Dortmund e una galleria interna con le statue dei giocatori scelti perla hall of fame Roma, ma di una holding governatada Pannes, manager del Raptor Group di Pallotta, a cui la società giallorossa corrisponderà un canone per l’utilizzo. In ogni caso il piano non dovrebbe prevedere l’alterazione del piano regolatore: per questo nessuno si è messo in contatto con la Regione (che tra l’altro avrebbe gradito poco). «È un progetto avveniristico — assicura Marino dopo l’incontro —straordinariamente organizzato come accessi e come disegno architettonico, è certamente lo stadio più avanzato nel nostro continente». Il progetto consentirà, nell’ideadell’amministrazione, di riqualificare l’intera area, quella del quadrante di Tordi Valle. Esclusa la realizzazione di un centro residenziale: «Ma per sostenere il traffico dello stadio andranno fortemente implementate le infrastrutture», precisa Caudo, con l’adeguamento della via del Mare e dell’Ostiense. Sostenere gli oneri di urbanizzazione spetterebbe in larga parte a chi costruirà l’impianto: il problema, semmai, è spiegarlo a Pallotta.

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