IL TEMPO Roma alla svolta cinese

Chen Feng

(A.Austini) Prepariamoci a un lunedì di fuoco. In un solo giorno la Roma capirà quanto è vicino l’ingresso dei cinesi in società, quali ostacoli ci sono ancora per lanciare il progetto stadio, e se la convivenza con Unicredit potrà andare avanti.

Pallotta è sbarcato ieri mattina con il suo jet privato a Ciampino e dice di essere qui «solo per vedere la partita con la Fiorentina. Mi aspetto una vittoria e degli arbitri lascio parlare Rudi Garcia». Ma sa bene che la gara di domani all’Olimpico sarà solo una tappa della sua visita. Accompagnato dall’inseparabile collaboratore Alex Zecca e in attesa dell’arrivo da Londra degli uomini Raptor (Pannes e Barror), il presidente si è messo subito al lavoro nel suo hotel in centro, il De Russie. Una riunione operativa con i dirigenti Baldissoni e Zanzi durata fino alla sera, poi la cena con Garcia e Sabatini per fare il punto sulla squadra e sulle mosse di mercato, con un occhio alla gara della Juve. Tra le tante telefonate e videoconferenze del pomeriggio Pallotta si è messo in contatto anche con Fiorentino, numero 3 di Unicredit, che non ha potuto annullare i suoi impegni e ha rinviato l’appuntamento a lunedì.

Sarà un meeting decisivo per i futuri assetti societari, dopo la lite a distanza sulla trattativa con il gruppo di Chen Feng. Il «boss» americano sembra disposto a tendere la mano alla banca. «Non è successo nulla, non so di cosa parlano, non ci sono problemi» spiega ai cronisti a Ciampino. Quello che non gli è andato giù – la diffusione delle notizie sui cinesi – l’aveva urlato in quel comunicato di fuoco. Poi il disgelo su invito della Consob e la conferma di voler accogliere il nuovo investitore.

Visto che la Hna è pronta a firmare, Pallotta e Unicredit devono accordarsi sulle modalità finanziarie dell’operazione, con la banca che punta a cedere almeno il 20% della sua quota mentre gli americani vorrebbero che i soldi cinesi finissero in gran parte nelle casse di Trigoria attraverso un aumento di capitale dedicato. Lunedì sarà anche il giorno dello stadio: Marino aspetta la Roma al gran completo e Parnasi in Campidoglio. Non verrà presentato il progetto completo – perché non è ancora pronto – ma si tratterà di una visita «conoscitiva» e di aggiornamento sui lavori, durante la quale il club recepirà le indicazioni della nuova giunta sui paletti burocratici da rispettare. «Prenderemo un caffè e parleremo» minimizza Pallotta.

Ieri la Roma ha provato a coinvolgere la Regione, ma l’entourage di Zingaretti nega contatti diretti e fa sapere, con una certa freddezza, che «riceveremo volentieri i dirigenti quando ci saranno delle carte ufficiali da analizzare». Il parere della Regione sarà vincolante qualora verrà chiesta, come pare probabile, una variante al Piano Regolatore previsto per l’area di Tor di Valle.

C’è in ballo il futuro, ma Pallotta vuole godersi anche il presente sul campo. Per questo stamattina si presenterà presto a Trigoria e cercherà di caricare la squadra. Il presidente e il capitano tornano insieme a prendere per mano la Roma. Ma intanto la Juve è scappata.

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