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IL MESSAGGERO Kevin ora va a caccia della prima rete in casa

Strootman

(A. Angeloni) – Un RoboCop forse meno dirompente del recente passato ma alla fine in qualche modo risulta decisivo. E fin ora la caratteristica è chiara: quando segna, lo fa sempre in trasferta. Casualità, chiaro. Nulla di deciso a tavolino. Ma Kevin Strootman, dopo Parma e Torino, colpisce anche a Bergamo. E come all’Olimpico granata, arriva solo un punto. Mentre a Parma ne erano arrivati tre, quando ad andare in gol non era stato solo lui, ma ci avevano pensato un po’ prima Florenzi e Totti. Il suo gol di Bergamo riaddrizza una situazione che stava prendendo una brutta piega, per la seconda volta la Roma si è trovata a subire una rete e quindi a dover rimontare. A Bergamo Kevin è stato tra i più determinati, tra i più reattivi: suo un tiro che impensierisce Consigli, suo il gol del pareggio e in mezzo un paio di recuperi e aperture delle sue, e così la Roma resta comunque in alto in classifica e soprattutto mantiene l’imbattibilità. Salvando la faccia e soprattutto aspettando tempi migliori e magari l’arrivo di un gol dell’olandese anche all’Olimpico. La Fiorentina in questo senso capita ad hoc.

IL GOL NON BASTA

Per ora Kevin si accontenta di aver segnato ancora, perché la squadra – almeno quella del primo tempo – proprio non gli è piaciuta. «È stato un gol importante, sono contento, ma purtroppo abbiamo iniziato a giocare solo dopo essere passati in svantaggio. Peccato perché potevamo tornare a casa con i tre punti», le parole di Kevin. Lui segna, la Roma non vince, questo gli lascia l’amaro in bocca. Quarto pari consecutivo e la vittoria comincia a mancare troppo a una squadra che mostra di avere grandi ambizioni. «È chiaro che gli avversari iniziano a conoscerci e ad adattarsi a noi. Non è possibile vincere tutte le partite, siamo comunque imbattuti fino a questo punto e questo è importante. La partita con la Fiorentina arriva al momento giusto, cercheremo di tornare alla vittoria davanti al nostro pubblico: sarebbe una cosa bellissima». Una vittoria che manca dalla sera del 31 ottobre, Roma-Chievo. Decimo successo di fila per la squadra di Rudi Garcia. Un mese, in pratica.

PRIMO TEMPO INCOLORE

Anche Strootman, nella prima frazione, è rimasto imbottigliato dalla scarsa vena della Roma, incapace di fare calcio. «Purtroppo abbiamo iniziato a giocare solo dopo lo svantaggio. Nel primo non abbiamo proprio giocato a calcio. Questo non va bene, così l’avversario prende fiducia e magari si convince di poter vincere». E quasi ci stava riuscendo. «Dopo il loro gol abbiamo messo più ritmo li abbiamo pressati, credo che abbiamo avuto l’ottanta per cento di possesso palla nella seconda parte della gara.
Il rammarico è che se avessimo messo la stessa intensità del finale per tutta la partita avremmo vinto di sicuro». Nella prima parte della gara si è vista la peggiore Roma della stagione, nel finale quella che ha incantato nelle prime dieci giornate. E adesso il dilemma è: contro la Fiorentina che Roma vedremo? «Domenica sarà una sfida importante, contro una squadra che sa giocare a calcio ci teniamo a far vedere che sappiamo mostrare un bel gioco anche noi». 

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