REPUBBLICA.IT Il pari non smorza l’entusiasmo: per il Sassuolo in 50 mila

Curva Sud Roma

(M.Pinci) Eppure a Roma continua a crescere la febbre contro i presunti ‘torti’ arbitrali subiti dalla squadra contro Cerci e compagni. Qualcuno, oggi, ha addirittura lanciato l’idea di un sit-in “pacifico”in via Allegri, sede della Figc, al grido “Fermiamoli ora prima che sia troppo tardi”.

RIGORI E CENA: PROTESTE GROTTESCHE – Meglio essere chiari da subito: grottesco prendersela con il sistema arbitrale dopo una striscia di dieci vittorie e un pareggio in 11 match, dopo una gara con episodi discussi, ma per nulla eclatanti, e in un contesto che vede la squadra prima, da sola e con 3 punti di vantaggio sulle inseguitrici. Eppure il primo a manifestare il proprio risentimento per l’operato dell’arbitro Banti, a caldo, era stato il dg Mauro Baldissoni, protagonista subito dopo la gara di uno sfogo vivace con gli ispettori federali nella pancia dell’Olimpico torinese. Tra lunedì e martedì, poi, la protesta è montata nelle radio romane, sui siti dedicati, sui forum. E certo non ha aiutato a placare gli animi l’incontro in un ristorante torinese tra il tecnico granata Ventura e l’arbitro Banti, che dopo aver cenato con i propri assistenti nello stesso locale dell’allenatore del Torino, si è fermato con lui per diversi minuti. Un elemento reale, ma che non aggiunge nulla alla cronaca della serata di Torino-Roma. Eppure preso a pretesto da troppi tifosi romanisti per urlare sguaiatamente al complotto.

OBIETTIVO SASSUOLO: DOPPIE SEDUTE E OLIMPICO CALDO – Piuttosto la Roma dovrebbe pensare al Sassuolo. Perché dopo lo stop con i granata il calendario offre subito l’opportunità di ristabilire le distanze con Juventus e Napoli, le due inseguitrici impegnate domenica sera nello scontro diretto. Prima, alle 15, la Roma avrà la possibilità di cancellare il primo mezzo passo falso in casa contro i neroverdi. Dimostrando di valere il primato, cancellando il rammarico per qualche decisione sfortunata, confermandosi capolista di questo campionato. Meglio che piangersi addosso, meglio che creare alibi a un ambiente che sembra non aspettare altro. Anche si questo aspetto batterà Garcia, da mercoledì, alla ripresa degli allenamenti: subito due doppie sudute, per non perdere la concentrazione e non abbassare la tensione. Intanto, il pubblico ha già risposto presente ed è pronto a infiammare l’Olimpico: già 16 mila tagliandi staccati, esauriti i biglietti di Distinti Sud, settore famiglie e Curva Nord, si marcia verso quota 45 mila spettatori, con la speranza di arrivare a sfiorare i 50 mila. Ottimismo certamente diffuso. E giustificato dai risultati: per questo parlare di arbitri, oggi, sembra almeno grottesco.

MULTA PER L’USO DELLA RICETRASMITTENTE: STUPORE A TRIGORIA – A Trigoria hanno accolto, con molta più sorpresa, l’ammenda di 8 mila euro disposta dal giudice sportivo. Il motivo: l’utilizzo da parte dell’allenatore in seconda, di una ricetrasmittente. Inevitabile pensare al telefono con cui Rudi Garcia, nella prima giornata di Livorno, comunicava con la tribuna parlando con il fedele vice Bompard. Ma perché la Roma si stupisce? perché dopo quell’episodio i dirigenti avevano comunicato a tutti gli organi del calcio italiano, dall’Aia alla Procura Federale passando per Figc e Lega, che avrebbero continuato nella partica ritenendo la norma che ne vieta l’utilizzo (peraltro consentito in molti paesi europei) poco chiara. Lettera a cui però non è mai arrivata risposta. Nell’ambito di una strategia condivisa con la procura Federale, però, il club prima di ogni match comunica agli arbitri l’utilizzo del sistema radio per comunicare con la panchina. Per questo, che la sanzione arrivi soltanto dopo 11 giornate, ha sorpreso più di manager romanista. Già pronto il ricorso: sperando che la sanzione possa diventare l’occasione per rivedere la norma. Intanto, con l’ultima ammenda, la Roma arriva a una manciata di euro dall’Inter in vetta alla classifica delle squadre più sanzionate. A Trigoria sono già stati spesi 89 mila euro, i motivi vanno dalle discriminazioni territoriali all’accensione di fumogeni, fino al lancio di oggetti contundenti. E a una ricetrasmitte

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