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IL ROMANISTA Dieci motivi per dirsi…Macchissenefrega!

Florenzi

(D. Giannini) –SIAMO PRIMI Uno. Il primo motivo per non abbattersi dopo la botta di domenica pomeriggio. Il più semplice, il più evidente, il più importante: siamo primi. Da soli. Gli altri stanno tutti dietro. Gli altri, bene che gli va, inseguono se non si sono già persi chissà dove in mezzo alla classifica. Nessuno è stato capace di fare 32 punti, che con arbitri normali sarebbero stati 36. Nessuno, neppure la Juve, che con arbitri normali ne avrebbe qualcuno in meno. E che per stare lì, comunque ad inseguire, comunque a guardarci dal basso in alto, ha dovuto fare un’impresa tanto mostruosa quanto insufficiente a prendere una Roma semplicemente più forte.

LA PRESTAZIONE A mente (più o meno) lucida, passata (più o meno) la rabbia, resta la prestazione. Quella con il Sassuolo non è stata una partita da pareggio. Non è stata una partita presa sotto gamba, non c’è stato rilassamento da partje della Roma. Che ha spinto, ha creato occasioni, ha mostrato schemi, ha mostrato condizione fisica. Insomma ha giocato da grande squadra, come forse non giocava da qualche partita. Meglio sicuramente che col Chievo, meglio di Udine e di Torino. Lì forse c’era da temere qualcosa, stavolta no. Anzi, semmai ci sarebbe da sorridere perché viene da pensare che in realtà il calo la Roma l’ha già avuto, la crisi l’ha at- 2 traversata e nascosta suon di vittorie.

IL RIENTRO DEGLI INFORTUNATI E’ bene ricordarlo. La Roma ha fatto quello che ha fatto, ha stabilito il record di vittorie consecutive dall’inizio, ha tenuto tutte dietro in piena e perdurante emergenza. Senza Mattia Destro dall’inizio, senza Totti e Gervinho dal Napoli, domenica pure senza Borriello. Togliete 4 attaccanti (tra cui il miglior giocatore di sempre) a qualsiasi squadra e vediamo l’effetto che fa. Alla Roma non l’ha quasi fatto. E la tempesta è ormai alle spalle. Dopo la sosta tornerà Gervinho, ci sarà anche Destro e l’attesa per Totti sarà quasi finita. Un bel ricominciare, no?!

LA RUOTA GIRA Perdere due punti così fa male. Fa malissimo. Ma, a parte qualche recriminazione sugli arbitri, è difficile prendersela con qualcuno se non con il calcio. Che a volte fa questi scherzi, che a volte è spietato. Ma lo è con tutti. La giornata sfortunata capiterà anche alle altre. Ci sarà un Berardi al 94esimo anche per la Juve, anche per il Napoli. Dice: 4 ma al Napoli è già successo, col Sassuolo c’ha già pareggiato. Vero a metà. Perché non andò proprio così, il Napoli giocò male e il pareggio ne fu la logica benché sorprendente conseguenza. La ruota gira…

IDENTIFICATO L’AVVERSARIO E’ lunga. Alla fine manca una vita, mancano 26 partite. Ma se è vero che domenica sera il risultato desiderato tra Juve e Napoli era il pareggio, è vero pure che quel 3-0 può lasciare il segno sulla squadra di Benitez. Non per i 4 punti di distacco, ma perché si insinuano dei dubbi non da poco dopo aver perso con entrambe le concorrenti al titolo. Dopo aver perso male anche con l’Arsenal. Che al Napoli può far pensare di essere in corsa ma solo fino a un certo livello e non oltre. Se così fosse, si configurerebbe una corsa a due con la Juve. E combattere contro un solo avversario è sempre meglio…

LA MIGLIORE DIFESA La difesa meno battuta del campionato. Di più, moltiplicate per tre i gol subiti dalla Roma e sarà ancora la difesa migliore. Non parole, ma fatti. Numeri. Tre soli gol subiti. Praticamente niente. E adesso le due sentinelle, i due corazzieri davanti a De Sanctis sono liberi di tornare a dettare 6 5 legge. Benatia e Castan di nuovo insieme, ripuliti dalle diffide e dal rischio squalifiche. Un pensiero decisamente confortante, come andare a dormire tra due cuscini di piume d’oca.

LA COMITIVA DEL GOL Nonostante le assenze in avanti la Roma ha comunque il secondo miglior attacco del campionato pure senza avere un giocatore che ha fatto gol a valanga. In parte per gli infortuni, in parte perché nella Roma di Rudi Garcia segnano tutti. Il più prolifico è stato finora Florenzi con 4 gol. Un limite non avere un bomber in corsa per la classifica dei cannonieri? La storia dice il contrario. Negli ultimi 21 campionati di Serie A, solo due volte la squadra del capocannoniere ha vinto poi lo scudetto.

LA FORZA DEI TIFOSI Non è retorica, è verità. Non è vero che in queste 12 giornate la Roma non ha fatto nulla. Ha fatto tante grandi cose, tra queste l’impresa di riconquistare i tifosi. Li ha ricompattati, li ha galvanizzati. La Sud, il cuore del tifo, è più vicina che mai. Ma non solo la Curva. Col Sassuolo c’erano 50mila persone. C’erano tanti bambini. C’erano il presente e il futuro della Roma. Da qui alla fine, a partire dal Cagliari, ci sarà una 8 7 spinta in più.

LE FATICHE DEGLI ALTRI La Champions entra nella fase decisiva. Almeno per quel che riguarda il girone. Juventus e Napoli si giocano tutto. Per loro c’è in palio tantissimo e quel tantissimo è tutto da conquistare. Energie fisiche e mentali da spendere. Le spenderanno da qui a dicembre e magari anche dopo quando riprenderà la corsa. Quando starà per arrivare la primavera, quando si deciderà anche il campionato.

IL “COLPO” DI GRAZIA Forse ci stiamo rendendo conto solo adesso di quanto enorme sia stato fin qui il campionato della Roma. I contorni dell’impresa si delineano ora, dopo due pareggi, dopo due passi falsi che non ti hanno tolto la testa della classifica. Gli altri si rassegnino, la Roma è e resterà in corsa per il campionato. E questo significa che a gennaio, mentre si starà battagliando col coltello tra i denti, ci sarà la possibilità di intervenire, di ritoccare una squadra quasi perfetta. Non un acquisto tanto per fare. Semmai, se necessario, qualcosa che sposti gli equilibri senza rompere quello interno. Un innesto, una ciliegina, il colpo di grazia alle avversarie.

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