CORRIERE DELLO SPORT L’ingresso di Florenzi ha fatto crollare il muro del Chievo

Florenzi

(E. Intorcia) – Una situazione tattica inedita, affrontata rinunciando, perché costretta, all’identità offensiva ben precisa fin qui costruita.Per la prima volta la Roma di Garcia si è ritrovata ad affrontare una squadra che ha palesemente difeso a cinque dal primo minuto e l’ha fatto con un tridente completamente diverso da quello che finora aveva fatto vedere le cose più belle: Borriello è un centravanti nel senso stretto del termine e non può svolgere tatticamente il lavoro di Totti, Ljajic non ha lo stesso passo di Gervinho (è più attaccante e di certo non è un’ala) e Marquinho non ha lo stesso senso di Florenzi per l’imbucata a fari spenti nello spazio sapendo che il passaggio buono arriverà, basta saperlo dettare. (…) Contro il muro del Chievo la Roma ha continuato a sbattere anche in avvio di ripresa. Senza trovare cross dal fondo per Borriello, senza provare a sorprendere la linea veronese con dei veloci uno-due al limite dell’area. Sarà un caso che la partita è cambiata quando è entrato Florenzi? No, perché al primo pallone giocato ha d’incanto restituito ai giallorossi quelle soluzioni offensive mancate nella prima ora di gioco.

Garcia ha ridisegnato gli esterni: voleva più spinta a sinistra e ha buttato dentro Balzaretti, voleva qualcosa di diverso in attacco e ha giocato subito la carta Florenzi. Occhio a due movimenti del numero ventiquattro giallorosso: si è posizionato subito molto largo a destra, per creare un buco nella difesa gialloblù una volta ricevuta palla, poi nell’azione del gol ha saputo imbucarsi in area dalla parte opposta. Taglio, difensori spiazzati, pallone agganciato e crossato per la testa di Borriello. Decisivo e sempre più insostituibile, Florenzi.

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