AS ROMA Garcia: “Finora percorso eccezionale, nostro obiettivo rimane l’Europa. Totti grande esempio di campione umile”

Rudi Garcia

Il tecnico della Roma Rudi Garcia ha lasciato una lunga intervista ad un quotidiano francese, raccontando come è arrivato a Roma e come ha vissuto questi primi mesi in giallorosso:

“Sono arrivato alla Roma in poco tempo, ero a Marrakech appena dopo la fine del campionato e il mio agente mi chiama per dirmi che mi voleva la Roma, io gli dico di aspettare e lui mi fa ‘O domani o nulla‘ e quindi il giorno dopo alle sei del mattino mi sono imbarcato per Roma, ho incontrato Sabatini e firmato un contratto. La proposta della Roma è arrivata a fine stagione – continua il tecnico giallorosso – dopo che mi ero recato in vacanza in Marocco. Mi sono sentito poi con il mio presidente del Lille e ci siamo lasciati in amicizia, l’obiettivo era separarci ma rimanere in buoni rapporti.

Sono arrivato alla Roma dopo la sconfitta con la Lazio, il clima era incredibile e fuori dal centro di allenamento c’erano striscioni offensivi e tifosi che insultavano, era una minoranza ma rifletteva comunque la disillusione che provavano i tifosi. C’era grande angoscia da parte dei tifosi, mi avevano avvertito e per questo volevo prendere giocatori nuovi anche per dare una scossa psicologica, che all’ambiente serviva eccome.

Abbiamo iniziato benissimo, un percorso eccezionale finora con dieci vittorie e tre pari e un solo punto in meno della Juventus, il nostro obiettivo rimane l’Europa. Ho lavorato all’inizio sulla comunicazione e su aspetti extracalcistici nel club, poi mi sono concentrato sulla lingua che è importantissima vista la pressione dei media in Italia: se a Lille parlavo 15 minuti, qui tra tv e radio parlo per un’ora – scherza Garcia – La frase sui tifosi della Lazio? Logica, chi è che viene a vedere la Roma in ritiro con i bambini e il bel tempo per poi andare contro alla propria squadra? Poi sono andato a parlare con loro e mi hanno detto che erano infelici per il momento della squadra, ci siamo spiegati.

Mi hanno spesso messo al centro dell’attenzione per alcune mie frasi come quella della chiesa, che era preparata e pronunciata dopo un derby sofferto e vinto meritatamente. Totti? Con tutti i giocatori mi sono sentito prima della presentazione e tutti mi hanno risposto che volevano vincere, ma Totti è veramente umile e al contempo grande. A 37 anni ha ancora fame di vincere. Qui a Roma ho davvero un bel gruppo e posso lavorare bene”.

Fonte: La Voix du Nord

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