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IL PAGELLONE Punti di (s)vista sul massimo campionato italiano di calcio

Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio del week-end calcistico, tra top e flop.

Paolo Silvio Mazzoleni


VOTO 0 MAZZOLENI:

La giacchetta nera è il vero protagonista della stracittadina di Torino. Convalida la rete del successo bianconero viziata da un netto fuorigioco di Tevez e non espelle Immobile per una entrata da codice rosso ai danni dello stesso apache juventino. Da una parte e dall’altra commette gli errori decisivi che indirizzano il match sui binari da lui decisi. Veggente.  

 

 

Enrico Preziosi


VOTO 1 PREZIOSI:

Aver messo alla guida di una fuoriserie un pilota da kart alle prime armi rischiava di essere una condanna per il Grifone. Vero che il giovane allenatore paga anche per colpe non sue, ma la troppa inesperienza nel massimo campionato è stata fatale per l’ex tecnico degli Allievi. Via Liverani si torna all’antico. Gasperini Bis.  

 

 

 

Turnover


VOTO 2 IL TURN OVER COLPISCE ANCORA:

Dopo le critiche piovute su Benitez per la rotazione messa in atto con il Sassuolo che è costato i due punti del primato, ora è la volta di Mazzarri. Contro il Cagliari all’inizio si accomodano in panchina Palacio, Icardi, Taider, Jonathan e Milito ancora convalescente. Il risultato è un match molto equilibrato (grazie anche alla verve di Nainggolan e compagni) e un passo indietro rispetto alla perfezione mostrata a Catania e Reggio Emilia. Dopo 6 giornate tutto questo bisogno di riposo, specie per chi non ha impegni europei, lascia francamente un po’ perplessi. Squadra che vince non si cambia.

 

Neto


VOTO 3 NETO: 

La mancata uscita in presa alta da parte dell’estremo brasiliano e la conseguente rete di Gobbi, vanifica il ritorno al gol dopo due anni e mezzo di Vargas; il centrocampista peruviano infatti, stava decidendo la gara del Franchi con una bella girata mancina in area passando da desaparecidos a uomo della provvidenza. Peccato che il portiere Viola non sia dello stesso avviso e con lui la retroguardia di casa colpita nell’ultimo minuto utile dal pareggio ducale. Sciagura.

 

 

Sassuolo-Lazio


VOTO 4 LAZIO:

La squadra di Petkovic soffre più del dovuto contro il Sassuolo e non va oltre il pareggio al Mapei Stadium. Andata immeritatamente in doppio vantaggio grazie ai gol di Dias e Candreva, i biancocelesti si fanno riprendere e quasi sorpassare da una squadra, quella guidata da Di Francesco, finalmente in campo con il piglio che serve nella massima serie. A raddrizzare le cose per gli emiliani le reti di Schelotto di testa e Floro Flores su calcio piazzato. Pareggio (in)giusto. 

 

 

Giampiero Ventura


VOTO 5 TORINO:

Non trovare la via del gol nel derby storico con la Juventus da dieci anni (ultima rete firmata Cauet nel 2002) e mancare la vittoria da ben 18 sta diventando un salasso per la curva Maratona. Nemmeno il pupillo Cerci riesce a scardinare la difesa di Conte e si mette in evidenza solamente con una gran botta su calcio di punzione. Maledizione.

 

 

Valter Birsa


VOTO 6 MILAN:

Il Milan vince ma non convince contro una sterile Sampdoria, confermando il periodo complicato e le difficoltà palesate in queste prime 6 giornate. La squadra di Delio Rossi non può rappresentare un avversario degno di nota, specie in trasferta, con una pochezza tecnica preoccupante. Nonostante ciò i 3 punti arrivano solo grazie ad un lampo di Birsa, assistito da Robinho, l’unico in grado di accedere un barlume di luce. Se si pensa che in quel ruolo a San Siro si sono alternati da Baggio a Kakà (quello vero), passando per Savicevic e Seedorf, si ha la giusta proporzione del momento rossonero (con tutto il rispetto del tre quarti sloveno). Povertà.

 

German Denis


VOTO 7 DENIS:

Sbloccatosi nella gara esterna contro il Parma senza però trovare la vittoria il Tanque trova contro l’Udinese la prima doppietta stagionale in questo campionato. Anima e cuore della squadra lombarda buca la porta difesa da Kelava prima con un colpo di testa da posizione ravvicinata e poi con un diagonale chirurgico con il sinistro. Ritrovato. 

 

 

Goran Pandev


VOTO 8 PANDEV

Il macedone svolge al meglio il ruolo di panchinaro di lusso e abbatte con una doppietta il Genoa dell’ormai ex Fabio Liverani, dando ragione per una volta al tanto criticato turn over richiesto e voluto da Rafa Benitez. Ispirato e sempre nel vivo dell’azione decide la gara mediante due tiri imparabili per Perin. Gran riserva.

 

 

 

Piero Giacomelli

 

VOTO 9 GIACOMELLI:

Se a Torino Mazzoleni ne combina qualcuna di troppo, allo stadio Atleti Azzurri d’Italia il fischietto di Trieste Giacomelli ha il coraggio di andare controcorrente con l’aiuto del suo assistente Faverani. In avvio di ripresa e con Totò Di Natale pronto a battere dal dischetto il duo torna su i suoi passi e nega il rigore ai friulani dopo una prima convalida per un fuorigioco di Danilo al momento della battuta del calcio di punizione. Spregiudicato. 

 

 

Juan Manuel Iturbe

 

VOTO 10 JUAN MANUEL ITURBE:

Segniamo bene questo nome perché di sicuro ne sentiremo parlare parecchio in futuro. Anzi, se ne parla tanto già da ora vista la punizione sfoderata contro il Livorno. Parabola mancina dai 25 metri che si insacca sotto l’incrocio dei pali senza lasciare scampo al grande Bardi. Il Messi Guaranì, così come viene soprannominato, è stato strappato dall’ottimo ds Sogliano al Porto, vincendo la concorrenza di molti club europei. Toni lo ha già bollato come grande talento e visti i soli 20 anni il futuro non può che essere dalla sua. Mancino di Dio.

 

 

A cura di Papi&Piccinini

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