IL MESSAGGERO Ottava meraviglia, Roma da leggenda

De Rossi

(U.Trani) Approfittando della notte, la capolista se ne va, come cantano i giocatori giallorossi da qualche settimana. La Roma prova la fuga, battendo 2 a 0 pure ilNapoli e aspettando il risultato della Juve campione domani a Firenze: le due seconde sono a 5 punti.

Garcia aveva ragione: meglio sfidare subito gli azzurri di Benitez che pensano pure alla Champions e perdono per la prima volta in campionato. Le vittorie di fila adesso sono otto come quelle dei bianconeri di Trapattoni nella stagione ’85-’86. Solo Capello, ad inizio torneo, è arrivato a nove, ma era tempo di Calciopoli. De Santis chiude imbattuto la settima gara su otto Pjanic firma la prima doppietta in giallorosso e il successo che premia il gruppo più del singolo. Il collettivo funziona per qualità e solidità.

IL GRANDE EQUILIBRIO  Garcia e Benitez si conoscono bene e lasciano a casa la spavalderia. Il primo tempo, sotto ritmo, ha il copione delle partite a scacchi. Ogni mossa è ragionata. La Roma evita di andare all’assalto, per non lasciare varchi ai contropiedisti avversari, Callejon a destra e Insigne a sinistra, ma anche il finto nueve Pandev, prima punta al posto di Higuain che inizia in panchina, e il trequartista Hamsik. Il Napoli è attento alla fase difensiva e si abbassa con due linee strettissime e il sacrificio dei due esterni d’attacco. Dal 4-2-3-1 al 4-5-1. Rispetto a San Siro, Garcia cambia i due terzini: a destra rientra Maicon e a sinistra, per la squalifica di Balzaretti, per la prima volta in questa stagione Dodò è titolare. Totti parte centravanti, ma si arrende alla mezz’ora: contrattura muscolare alla coscia destra. Entra Borriello e i giallorossi passano qualche minuto in apnea a cercare l’assetto più quadrato. L’unica occasione del match, fino a quel momento, era stata sprecata da Gervinho, liberato a sinistra da Pjanic che parte alla grande: sinistro svirgolato. Due chance per gli ospiti: Pandev, su verticalizzazione di Insigne, si presenta davanti a De Sanctis che ipnotizza l’ex compagno. De Rossi salva in angolo, con un intervento in acrobazia sulla linea. Insigne, prima del recupero, entra in area a destra e prende il palo. In mezzo, diagonale di Florenzi a lato.

LA CAREZZA DI MIRALEM – Una sostituzione, in attesa dell’intervallo, anche per Benitez: Cannavaro per Britos che si fa male alla spalla. L’ex capitano partenopeo atterra Gervinho e si prende il giallo. La punizione, sul centro sinistra, spetta a Pjanic che calcia a giro di destro, proprio alla Maradona che lo sta guardando: palla sotto il sette e 1 a 0 nell’ultimo dei tre minuti di recupero. A questo punto, al rientro in campo, tocca al Napoli fare la partita. Behrami è assatanato. La Roma punta sulle ripartenze, ma perde dopo una decina di minuti lo specialista Gervinho, tradito dal muscolo della coscia sinistra. Spazio a Ljajic. Hamsik di sinistro: ancora palo esterno. I giallorossi difendono in undici: 4-1-4-1, solo Borrello sta qualche passo più avanti e comunque nel proprio centrocampo. Entra Higuain per Pandev ma segna ancora la Roma. Cross di Florenzi, placcaggio di Cannavaro su Borriello. Espulsione (doppio giallo) e rigore. Ci pensa Pjanic, quarto rigorista stagionale: 2 a 0 al minuto ventisei. Altri cambi: Marquinho per Florenzi e Dzemaili per Inler. L’Olimpico canta e Garcia conta: 24 punti, 22 gol segnati e 1 preso.

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