CORRIERE DELLO SPORT Higuain: “Roma ti aspetto. Totti? Straordinario”

Higuain

(A. Giordano) – La storia continua: perché era già tutto scritto in quegli ottantasette anni di calcio vissuti (eternamente) sulla rotta Buenos Aires-Napoli, in quell’affinità elettiva che trascina (sistematicamente) in Argentina, in quel cordone ombelicale che lega all’infinito. La storia è annunciata e forse persino urlata da ciò ch’emerge dal passato che ritorna prepotentemente, da quelle centosette reti («centoventuno, prego, e soltanto con tre rigori») d’un uomo abituato a spassarsela nella Real casa e lucidamente proiettato a rimettersi in discussione all’ombra dell’ultimo Re («vincere dove c’è riuscito Diego sarebbe una favola»). La storia è ancora tutta da (ri)scrivere. (…)

 Higuain, la prendiamo alla lontana…: come sta?
«Bene; anzi, diciamo meglio. Il lavoro prosegue, vado avanti con la tabella personalizzata per le prossime due giornate, Poi lunedì verifichiamo: manca ancora una settimana…».

Ha qualche acciacco anche Totti e, se possibile, ci dica la verità: non le dispiacerebbe giocare Roma-Napoli senza quel fenomeno…
«E invece sarebbe giusto che ci sia, perché il calcio e certe sfide speciali hanno bisogno di talenti del genere di Totti. E’ un calciatore straordinario, che sta deliziando. Meglio giocarla con lui, se ne avvanteggerebbe lo spettacolo».

Saremo già alla sfida verità, tra sette giorni?
«E’ prestissimo persino per parlarne. Per quanto ci riguarda, cominceremo a pensarci fra settantadue ore. Però è indiscutibile che sarà una gara importante, capace di lanciare ulteriori segnali: ma nulla di più, niente di definitivo. La stagione è lunghissima, ci sarà modo per doversi eventualmente ricredere, comunque vada».

L’Olimpico le calza a pennello e l’ultima volta…
«Gol con la Nazionale all’Argentina, nell’amichevole con l’Italia. Forse anche bello, però questo è giusto lo diciate voi. In un clima particolare, una sfida in onore del Papa. E in uno stadio meraviglioso, che è storia del football, dove è bello giocare».

La Juve guarderà entrambe: i più forti sono i bianconeri?
«Non so esprimere valori certi, non lo ha detto neanche questo primo scorcio del campionato e penso sia complicato possa accadere nel giro di qualche gara. Bisognerà almeno aspettare la fine del girone d’andata per intuire le vere forze e potrebbe persino non bastare. Ma comunque in genere non sono abituato ad interessarmi degli altri, penso alla mia squadra, a migliorarci, a crescere attraverso gli allenamenti. Non ho la tendenza a farmi gli affari degli altri, però è indiscutibile che ai campioni d’Italia non manchino i fuoriclasse».

Il Napoli visto da Higuain.
«Un gruppo forte, competitivo a qualsiasi livello, con una base solida costruita negli anni, reduce da qualificazioni in Europa League e in Champions, con una coppa Italia vinta. Io dico che siamo forti, molto forti. Che avvertiamo le giuste motivazioni».

Quanto forti?
«Sono venuto perché il progetto mi piaceva e non voglio assolutamente che De Laurentiis e Benitez abbiano pentimenti per aver puntato su di me. Sono venuto per vincere e penso si possa lottare per riuscirci: siamo in condizione di lottare alla pari, di sognare lo scudetto, di tenere testa a chiunque in Champions».

Dovesse scegliere tra l’uno e l’altra?
«Sono felice di aver scelto Napoli e di essere stato scelto dal Napoli: De Laurentiis mi ha convinto parlandomi delle ambizioni e dunque non scelgo».

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